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SVIZZERABurnout professionale: record di esaurimenti in Svizzera

12.01.20 - 10:30
Dal 2012 il numero delle interruzioni dell’attività lavorativa è aumentato fino al 70%
Depositphotos (grinvalds)
I costi dello stress superano i 10 miliardi di franchi all'anno.
I costi dello stress superano i 10 miliardi di franchi all'anno.
Burnout professionale: record di esaurimenti in Svizzera
Dal 2012 il numero delle interruzioni dell’attività lavorativa è aumentato fino al 70%

BERNA - La crescente pressione nel mondo del lavoro ha conseguenze pesanti sulla salute: fra il 2012 e il 2018 le assenze dovute a malattie psichiche sono aumentate del 70%, rivelano i dati dell'assicuratore PK Rück resi noti oggi dalla NZZ am Sonntag. Sei casi su dieci concernono esaurimenti o depressioni.

Swica presenta un incremento non molto dissimile nell'arco dei sei anni in esame: +50%. Secondo il membro della direzione Roger Ritler - citato dal domenicale - le imprese sottovalutano il problema e solo negli ultimi tempi si è cominciato a investire nella prevenzione.

Che la cultura aziendale rappresenti un fattore importante è confermato anche da Andreas Heimer di PK Rück. «Appena in una ditta aumenta la fluttuazione o vengono soppressi impieghi registriamo un balzo delle malattie psichiche», ha spiegato al settimanale. A suo avviso la responsabilità non è però da attribuire unicamente ai datori di lavoro. Il burnout è "la malattia degli eroi": «Molti interessati si mettono da soli sotto pressione e hanno difficoltà a suddividere le proprie risorse».

Inoltre oggi non è più necessario nascondere questo tipo di disturbi, dopo che importanti personaggi pubblici come l'ex consigliera nazionale Natalie Rickli (UDC/ZH) hanno parlato del loro esaurimento. Anche l'accettazione sociale degli antidepressivi è aumentata: negli ultimi 20 anni il giro d'affari dei farmaci in questione è raddoppiato.

I problemi psichici interessano spesso i lavoratori compresi nella fascia fra 40 e 50 anni, ma secondo Heimer la quota dei più giovani sta chiaramente crescendo. L'incapacità lavorativa dovuta a burnout o depressione dura in media 18 mesi, il doppio delle altre malattie. La Confederazione stima i costi economici dello stress a oltre 10 miliardi di franchi all'anno.

Anche il sistema sanitario è in difficoltà: secondo Miklaus Baer, responsabile di WorkMed, l'unità di riabilitazione della clinica psichiatrica di Basilea Campagna, «i medici spesso mettono i loro pazienti in malattia troppo velocemente, per troppo tempo e al 100%». Con il risultato che il loro reinserimento nell'impiego fallisce: nei due terzi dei casi si arriva alla cessazione del rapporto di lavoro.

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COMMENTI
 

fgreto 4 anni fa su tio
Io ho lavorato a Zurigo allo Steueramt ci controllavano il lavoro ora per ora roba da matti... per legge ogni società dovrebbe avere uno psicologo con cui parlare e spiegare il problema prima di un bernout. ma ha ki gli frega alla stupida politica?? a nessuno e al lavoro non ho mai incontrato una persona felice.

anndo76 4 anni fa su tio
Risposta a fgreto
perche' hai accettato se cosi logorante?? bastava un posto di lavoro diverso, magari meno retribuito ma piu' soddisfacente ...

Corri 4 anni fa su tio
Ieri le aziende chiamavano i loro collaboratori per nome, oggi li chiamano per numeri. Dunque ci sono troppi numeri per loro, il moto da qualche anni e incrementare sempre di più, per questo motivo se ieri non guardavano al guadagno oggi si. Allora se ieri erano 10 collaboratori, oggi sono diventati 4 numeri che devono sgobbare per 10, per cui il Burnout sta crescendo sempre di più, poi se non hai più succo sei fuori, avanti un altro.

Mattiatr 4 anni fa su tio
Risposta a Corri
Sei sicuro di lavorare ancora in un'azienda e non in altri posti in Germania o Polonia? Non ho mai sentito di persone classificati con numeri al posto di lavoro, al massimo sigle.

anndo76 4 anni fa su tio
Risposta a Mattiatr
secondo me no....

Tato50 4 anni fa su tio
Tutti quelli che ho dovuto costatare perché si sono suicidati erano gente che voleva approfittare e farsi mantenere come affermano tanti ! Provate a raccoglierne uno che si butta sotto il treno, che si mette il fucile a pompa in bocca e altro e altro. Non è CSI ma vita vissuta e dopo vent'anni sono finito 7 mesi in Clinica. Bello parlare quando il solo problema che si ha è quello di andare in discoteca alla sera. Ah, molti li ho visti tra i grovigli delle lamiere del veicolo e uno, che era mio cugino, l'ho riconosciuto grazie alla patente di guida. Tornava dalla Discoteca !!! Poi, visto che ci siamo, andate a casa dei famigliari a dare la notizia che il figlio di 18 anni non c'è più. Evitare di sottovalutare certe realtà se non le avete provate ;-((((((((

anndo76 4 anni fa su tio
Risposta a Tato50
tato, il fatto e' che nessuno di noi vuole rinunciare piu' a nulla e avere una vita piu' semplice, senza marchi ferie di lusso, aperitivi , auto etcetc. Questo e' il prezzo. guadagnare guadagnare etc. poi il rsultato e' che i piu' deboli arrivano a fare gesti estremi... mondo moderno e folle creato da noi esseri umani...

Tato50 4 anni fa su tio
Risposta a anndo76
anndo.... Forse quessto è uno dei motivi, ma ti posso assicurare che ce ne sono molti altri e di lettere d'addio ne ho lette parecchie con motivazioni varie. La causa principale è la depressione che solo chi ha provato ad averla sa cosa vuol dire e mi fa rabbia leggere certi Post dove scrivono "la depressione è la più usata per far capo ad aiuti sociali essendo facile far finta ;-(( Auguro a questa gente di passare una settima di quello che banalizzano o ridicolizzano; adesso non più perché la mia parte l'ho fatta, ma credo che a molti taglierei la corda usata per impiccarsi ;-))

anndo76 4 anni fa su tio
basterebbe evitare molte cose del mondo "moderno" per essere felici e non avere bournout. se no' la conseguenza e' questa.....sempre di piu' sempre di piu' etc, alla fine la vita e' una ( e breve ) e la salute idem

roma 4 anni fa su tio
Lavora, consuma, muori.

anndo76 4 anni fa su tio
Risposta a roma
e' cosi da che mondo e' mondo...

Mediapress 4 anni fa su tio
Bhè, diciamo che in un mondo del lavoro, dove non esiste più la figura del proprietario che assume, controlla il propio interesse, cioè l’azienda, fa crescere le persone che reputata di talento ecc.ecc..oggi nel mondo globalizzato ci sono solo delegati di grosse società che a sua volta delegano e delegano e delegano ....stormi di incapaci leccapiedi che non avendo nessun tipo di talento, LINGUA FELPATA A PARTE, fanno disastri senza prendersi mai le responsabilità con conseguente esaurimento dei loro subalterni dei subalterni.....ECC. ECC...

cle72 4 anni fa su tio
34/36 ore settimanali e 5 settimane di ferie per tutti. E pensione a 60 anni per tutti. Spazio a giovani. Solo così la vita migliorerà

Pepperos 4 anni fa su tio
Basta leggere lo studio fatto dal Prof.Rossi ( Friburgo )

Pepperos 4 anni fa su tio
Basterebbe leggere i studi fatti dal Prof.Rossi. ( Friburgo )

miba 4 anni fa su tio
Ma i bornout professionali sono solo da certe categorie in giù. Mai sentito di CEO, direttori generali ecc. che hanno sofferto di questa malattia perché? Semplice: perché le loro lautissime retribuzioni sono (anche) direttamente proporzionali a quanto più riescono spremere dai loro subalterni. Nella nostra bella Svizzera agli alti livelli sono inoltre completamente spariti i valori di onestà, lealtà, sincerità, riconoscenza i quali sono egregiamente stati sostituiti dagli obiettivi e dal dio denaro

Esse 4 anni fa su tio
Viviamo in uno spremiagrumi
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