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SVIZZERASolidarietà in calo a causa della troppa economia liberale

09.01.20 - 10:00
È quanto emerge dalle conclusioni di un'analisi effettuata dall'Unione sindacale svizzera
Depositphotos (archivio)
Solidarietà in calo a causa della troppa economia liberale
È quanto emerge dalle conclusioni di un'analisi effettuata dall'Unione sindacale svizzera

BERNA - L'orientamento economico sempre più liberale della politica sociale ed economica degli ultimi 30 anni ha portato a un calo della solidarietà in Svizzera. È questa la conclusione a cui giunge un'analisi effettuata dall'Unione sindacale svizzera (USS) pubblicata oggi, in occasione della conferenza stampa annuale.

Per fare un esempio semplice, l'organizzazione sindacale ricorda come una volta il personale di pulizia o gli agenti di sicurezza erano presenti ai pranzi di Natale delle grandi società, fatto che oggi non si riscontra più. Si tratta di piccoli segni del frazionamento della società.

Nella previdenza per la vecchiaia la solidarietà si erode. L'abbassamento delle rendite del secondo pilastro deve essere compensate con il terzo pilastro, ovvero una previdenza privata individuale. Per le persone dal basso salario, non si tratta sicuramente di una prospettiva positiva, sottolinea l'USS.

«In molti Paesi nemmeno lavorare è una garanzia di protezione contro la povertà», ha affermato il presidente dell'organizzazione Pierre-Yves Maillard, secondo la versione scritta del suo discorso. «Per fortuna in Svizzera la lotta sindacale ha portato a qualche risultato importante contro il dumping e per migliori contratti collettivi di lavoro», ha aggiunto.

Come se non bastasse, le prestazioni sociali in caso di disoccupazione o invalidità si sono degradate. Secondo l'organizzazione sindacale, la politica fiscale e in materia di spese obbligatorie è al servizio della classe superiore: regali fiscali per gli alti redditi e riduzioni insufficienti dei premi malattia per il resto della popolazione.

«Nel settore della previdenza è l'immobilismo, ovvero la mancanza di uno sviluppo di prestazioni in linea con i prezzi e i salari, a costituire un indebolimento», ha continuato Maillard. Il risultato è che «le prospettive in ottica pensionamento non fanno che diminuire, con una privatizzazione che colpisce soprattutto le fasce medie e basse».

Proprio per questa ragione nel 2020 i sindacati passano all'offensiva, con un'iniziativa che verrà lanciata nel mese di marzo per chiedere una 13esima rendita AVS e con una campagna nazionale sui salari di tutti i settori.

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COMMENTI
 

F.Netri 4 anni fa su tio
Tutte le analisi propinate da sinistra e sindacati, si concludono con l'esortazione a un'economia pianificata. Pianificata da loro, però!

Thor61 4 anni fa su tio
«In molti Paesi nemmeno lavorare è una garanzia di protezione contro la povertà», ha affermato il presidente dell'organizzazione Pierre-Yves Maillard, secondo la versione scritta del suo discorso. «Per fortuna in Svizzera la lotta sindacale ha portato a qualche risultato importante contro il dumping e per migliori contratti collettivi di lavoro», ha aggiunto. COME NO!!! Infatti sono tutti più felici di lavorare solo per pagare le tasse!!! Quando la 13 la prospettò la lega dissero di no, chissà come mai questo dietrofront!!!
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