La maggioranza dei cittadini si dice favorevole all'iniziativa popolare "Stop all'isola dei prezzi elevati - per prezzi equi"
BERNA - Il 68% degli svizzeri è favorevole all'obiettivo principale dell'iniziativa popolare "Stop all'isola dei prezzi elevati - per prezzi equi": lo rivela un sondaggio condotto dall'istituto gfs-zürich, secondo cui il 20% degli intervistati si è invece dichiarato contrario e il 12% era ancora indeciso oppure non ha dato alcuna risposta.
Il 69% dei 1'012 svizzero tedeschi e romandi intervistati in ottobre per conto dell'Associazione "Stop all'isola dei prezzi alti - per prezzi equi" ritiene che i prodotti stranieri siano troppo costosi in Svizzera, un tasso che sale all'81% tra chi ha dichiarato di effettuare regolarmente acquisti all'estero. La consapevolezza dell'iniquità dei sovrapprezzi per la Svizzera si osserva in tutti i gruppi di età, regioni linguistiche e strati demografici, indica gfs.zürich in un comunicato diramato oggi.
Uno su due va all'estero - Dal sondaggio emerge anche che una persona interpellata su due (48%) acquista almeno di tanto in tanto all'estero. Il 61% di questo gruppo considera un fattore determinante il livello dei prezzi più basso al di fuori dei confini nazionali.
Ben il 76% degli intervistati è a favore di nuove norme sulla concorrenza, che riducano le differenze di prezzo rispetto all'estero e quindi arginino il turismo degli acquisti. I valori sono quasi identici per la Svizzera tedesca e quella romanda.
Chi guadagna di più, lotta contro i prezzi alti - Tra le donne (78%) il consenso è leggermente superiore rispetto a quello degli uomini (75%). Un aspetto interessante è che la lotta contro le differenze di prezzo è sostenuta in misura leggermente maggiore dalla popolazione con reddito superiore (81%) rispetto a quella con reddito più basso (72%).
Il fatto che l'industria svizzera possa essere costretta da produttori stranieri ad acquistare presso determinati rappresentanti o importatori è considerato un problema dal 49%. Solo il 20% ritiene che non sia un problema il fatto che i produttori stranieri impongano i loro canali di vendita. Analogamente, il 48% della popolazione è dell'avviso che i clienti svizzeri siano sfruttati da produttori e fornitori stranieri: solo il 25% non condivide questa opinione.
Due argomentazioni centrali contro l'iniziativa non sono sostenibili dalla maggioranza della popolazione: il 39% degli intervistati ritiene che i produttori stranieri debbano continuare a decidere autonomamente se rifornire i clienti svizzeri alle stesse condizioni dei clienti stranieri. Tuttavia si è espresso contrariamente ben il 35%. Il 37% crede che l'iniziativa comporti più burocrazia, mentre il 30% non è di questo avviso.
Complessivamente, la formazione dell'opinione non è ancora molto pronunciata relativamente agli specifici argomenti. Circa un quarto degli intervistati non ha ancora un'opinione relativa alle spiegazioni concrete. Il consenso in relazione alle argomentazioni sostenute è tuttavia più elevato.