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SVIZZERAIl 2019 sarà il quinto anno più caldo di sempre

20.12.19 - 15:30
Sulla base dei dati finora a disposizione, la temperatura annuale media su scala nazionale sarà di 6,5 gradi
Keystone
La spiaggia di Eaux-Vives a Ginevra
La spiaggia di Eaux-Vives a Ginevra
Il 2019 sarà il quinto anno più caldo di sempre
Sulla base dei dati finora a disposizione, la temperatura annuale media su scala nazionale sarà di 6,5 gradi

BERNA - Il 2019 passerà alla storia come il quinto anno più caldo dall'inizio delle misurazioni dal 1864. Dieci dei dodici mesi dell'anno hanno registrato temperature più elevate della norma (calcolata nel periodo 1981-2010), tre dei quali in modo eccezionale.

Sulla base dei dati finora a disposizione la temperatura annuale media su scala nazionale sarà di 6,5 gradi: è il quinto valore più consistente da un secolo e mezzo, affermano gli specialisti di MeteoSvizzera in un contributo pubblicato oggi sul loro blog. Tutti e cinque gli anni più caldi sono stati osservati nell'ultimo decennio: si tratta del 2011 (6,6 gradi) 2014 (6,5), 2015 (6,6) e - valore record - 2018 (6,9).

La temperatura annuale su scala nazionale dei cinque anni indicati è risultata essere di almeno 1 grado superiore a quella degli anni più caldi precedenti il 1980. Il decennio attuale passerà inoltre alla storia come il secondo più caldo dopo quello degli anni 90 del secolo scorso. Se si prende in considerazione il trentennio 1871-1900 e il quello 1990-2019 la temperatura media in Svizzera è aumentata di circa 2 gradi.

Il livello della colonnina di mercurio nel 2019 è stato nella maggior parte delle regioni elvetiche da 0,8 a 1,2 gradi al di sopra del periodo 1981-2010. In Engadina lo scarto positivo è stato compreso fra 0,5 e 0,7 gradi, nel Ticino meridionale fra 1,3 e 1,4 gradi.

Passando alle singole stagioni ed entrando nei dettagli, l'inverno 2018/2019 è stato nelle zone a bassa quota del versante sudalpino il secondo più caldo dal 1864. Un fenomeno da ricondurre, fra l'altro, a frequenti situazioni favoniche, con vento da nord fino a bassa altitudine. Queste situazioni hanno avuto un impatto anche sulle precipitazioni, che sono risultate molto scarse: in alcune regioni del versante sudalpino si è registrato solo il 30-40% delle precipitazioni normali.

Nelle altre regioni della Svizzera l'inverno 2018/2019 non è invece stato fra i dieci più caldi. È stato particolarmente ricco di neve nelle regioni orientali (accumuli complessivi di precipitazioni comprese fra il 170% e il 200% dei valori normali 1981-2010). E in generale, per tutta la Svizzera, l'inverno è stato molto soleggiato.

È seguita una primavera con temperature nella media, con il versante sudalpino comunque un po' più caldo (+0,5 gradi). Localmente alcune stazioni hanno fatto registrare valori più elevati di sempre per quanto riguarda la pioggia.

Le ripetute precipitazioni nevose e un mese di maggio inusualmente fresco hanno conservato in montagna lo spessore del manto nevoso a valori invernali. Al passaggio dalla primavera all'estate meteorologica (dunque a inizio giugno) sul Weissfluhjoch (a 2540 m) si misuravano ancora circa 2,7 m di neve, un nuovo primato per questo periodo dell'anno.

L'estate è stata la terza più torrida dal 1864. La temperatura media su scala nazionale è stata nel 2019 di 15,5 gradi, risultando in questo modo vicina ai valori fatti segnare nel 2018, 2017 e 2015, tutti compresi fra 15,2 e 15,6 gradi. Decisamente più calda è stata solo la celebre estate del 2003, quando la temperatura media su scala nazionale raggiunse i 16,9 gradi. Anche in questo caso, se si prende in considerazione il trentennio 1871-1900 e il quello 1990-2019 la temperatura media estiva è aumentata di circa 2 gradi.

Giugno 2019 è stato, con una temperatura media su scala nazionale di 15,2 gradi, il secondo mese di giugno più caldo, a pari merito con il 2017). Solo il mese di giugno 2003 fu più caldo, con 17,3 gradi.

Le elevate temperature di giugno e luglio hanno provocato due lunghe ondate di caldo, intendendo con questo concetto periodi con massime giornaliere consecutive di almeno 30 gradi. La prima, a fine giugno, è durata sul versante nordalpino 7-8 giorni, su quello sudalpino 9-10. La seconda (fine luglio) è durata nelle regioni tedescofone 5 giorni, in quelle italofone 6 giorni e in quelle francofone 7-8 giorni.

Stando a MeteoSvizzera, periodi prolungati di canicola con temperature massime di almeno 30 gradi consecutivi per più giorni sono diventate negli ultimi decenni sempre più frequenti, in particolare sul versante sudalpino. Periodi canicolari di nove o più giorni si sono verificati dopo il 2000 a Lugano ogni 4-5 anni: prima erano molto meno frequenti.

Anche l'autunno è stato mite: il sesto più caldo, con temperature di 1,1 gradi superiori alla norma 1981-2000. È seguito poi un inizio d'inverno "con il botto" sul versante sudalpino: a Sils-Maria (GR), stazione che detiene la serie della misura della neve più lunga (dal 1864) si sono raggiunti complessivamente 220 cm di neve fresca durante il mese di novembre: negli ultimi 100 anni i dati per il mese di novembre sono sempre stati di almeno 40 cm più bassi.
 
 

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