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BERNALa Confederazione teme attentati ai consiglieri federali

09.12.19 - 06:06
I componenti dell'esecutivo figurano tra i funzionari particolarmente minacciati. Secondo l'esperto, una scorta fissa sarà presto necessaria
Keystone
Il Consiglio federale durante una seduta extra muros
Il Consiglio federale durante una seduta extra muros
La Confederazione teme attentati ai consiglieri federali
I componenti dell'esecutivo figurano tra i funzionari particolarmente minacciati. Secondo l'esperto, una scorta fissa sarà presto necessaria

BERNA - Attacchi che richiedono un impegno logistico contenuto e perpetrati da singoli individui o piccoli gruppi islamistici ai danni di funzionari pubblici: questa è una delle minacce rispetto alle quali il Dipartimento federale di giustizia e polizia mette in guardia nella sua Nuova strategia di lotta alla criminalità 2020–2023.

Tra le persone particolarmente a rischio figurerebbero anche consiglieri federali, giudici federali o il cancelliere della Confederazione. I potenziali responsabili potrebbero essere persone indottrinate dalla propaganda jihadista o miliziani di ritorno in Svizzera. Al momento, sono 16 quelli rientrati dalla Siria, calcola il Servizio delle attività informative della Confederazione. Ad essi si aggiungono 66 islamisti sorvegliati perché sospettati di rappresentare una minaccia.

Nella sua nuova strategia, la Confederazione pone così speciale attenzione alla protezione dei membri del governo federale. Come indica il bilancio annuale della Fedpol, del resto, negli ultimi anni i rappresentanti dell’esecutivo hanno ricevuto sempre più telefonate e scritti anonimi. In 43 casi l’Ufficio federale di polizia ha ritenuto la minaccia seria e attivato la polizia cantonale per un “potenziale pericolo per altri”.

Nel 2014, la fotografia dell’allora presidente della Confederazione Didier Burkhalter che aspettava il treno in stazione come un cittadino qualsiasi aveva fatto il giro del mondo. Quei tempi sono finti? «La situazione della sicurezza in Svizzera è relativamente stabile, in questo senso rappresentiamo un’assoluta eccezione», spiega a 20 Minuten l’esperto di sicurezza I.W.* di Elite Protect. In Germania o in Francia sarebbe impensabile che Merkel o Macron uscissero in strada senza guardie del corpo.

«Il Consiglio federale dovrà abituarsi al fatto che, in futuro, non potrà più muoversi liberamente come oggi», afferma W. I rappresentanti dell’esecutivo dovranno al contrario essere protetti 24 ore su 24, 7 giorni su 7. I viaggi in auto saranno possibili solo con Limousine blindate e le loro abitazioni saranno adattate a seconda del grado di minaccia. Sorvegliare possibili lupi solitari radicalizzati è del resto difficile. Un attacco è sempre una possibilità: «E prima o poi può colpire anche un consigliere federale», conclude W.

*Nome noto alla redazione

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