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NEUCHÂTELCongedo paternità, firme raccolte in modo sleale?

06.12.19 - 10:12
Il Partito socialista neocastellano ha inoltrato una denuncia al Ministero pubblico
Depositphotos (archivio)
Il PSN chiede al Ministero pubblico di studiare la questione sotto il profilo della frode elettorale e della concorrenza sleale.
Il PSN chiede al Ministero pubblico di studiare la questione sotto il profilo della frode elettorale e della concorrenza sleale.
Congedo paternità, firme raccolte in modo sleale?
Il Partito socialista neocastellano ha inoltrato una denuncia al Ministero pubblico

NEUCHÂTEL - Il Partito socialista neocastellano (PSN) ha inoltrato una denuncia alla Procura generale del cantone in seguito a metodi fuorvianti e controversi utilizzati per raccogliere firme a favore del referendum contro il congedo paternità. Il Partito sostiene che questo modo di agire sia penalmente perseguibile e chiede al Ministero pubblico di studiare la questione sotto il profilo della frode elettorale e della concorrenza sleale.

«Testimonianze concordanti attestano che alcune persone hanno raccolto firme per il referendum contro il congedo paternità con argomenti fasulli. I fatti sono avvenuti nelle stazioni di Neuchâtel, Losanna e Friburgo, nonché alla piazza Saint-Laurent di Losanna», ha criticato in una nota odierna il PSN, che si dice pronto a chiedere l'annullamento del referendum al Tribunale federale.

I raccoglitori di firme, secondo il partito socialista, indicano che si tratta di firmare «per» e «a favore» del congedo paternità e i fogli sono spesso piegati in maniera che le persone appongano la loro firma senza sapere effettivamente cosa stanno sottoscrivendo. «I raccoglitori di firme dicono di essere stati ingannati dal datore di lavoro e di non sapere che stanno raccogliendo firme contro il congedo paternità», si legge ancora nel comunicato, che accusa un'azienda incaricata dai referendisti.

Fatti simili erano stati denunciati in passato dal consigliere nazionale Mathias Reynard (PS/VD) durante la raccolta firme contro la norma penale sul razzismo, che mirava a vietare espressamente le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale. «Questa nuova violazione alla democrazia» ha dunque convinto il PSN ad agire sul piano legale.

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