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GINEVRA / CANTONEAumenta la concentrazione di CO2: «Il futuro è più un percorso a ostacoli che un precipizio»

25.11.19 - 23:40
Per Marco Gaia di MeteoSvizzera, i dati dell'OMM confermano scenari di cambiamento anche per la Svizzera: «I numeri sono numeri, sta a noi decidere cosa fare»
Keystone
Confermati lunghi periodi di siccità, precipitazioni concentrate e intense, estati canicolari e inverni poveri di neve
Confermati lunghi periodi di siccità, precipitazioni concentrate e intense, estati canicolari e inverni poveri di neve
Aumenta la concentrazione di CO2: «Il futuro è più un percorso a ostacoli che un precipizio»
Per Marco Gaia di MeteoSvizzera, i dati dell'OMM confermano scenari di cambiamento anche per la Svizzera: «I numeri sono numeri, sta a noi decidere cosa fare»

GINEVRA / LOCARNO - L'Organizzazione meteorologica mondiale (OMM) ha diffuso lunedì il suo consueto bollettino annuale, che conferma il raggiungimento di un nuovo record delle concentrazioni di gas a effetto serra nell'atmosfera (leggi qui). Nel 2018, in particolare, l'anidride carbonica ha continuato ad aumentare a ritmo sostenuto toccando le 407,8 parti per milione, un livello raggiunto per l'ultima volta solo «3-5 milioni di anni fa».

Il trend di crescita registrato negli ultimi anni fa temere in particolare per «le future generazioni, che dovranno confrontarsi con le conseguenze sempre piu severe del cambiamento climatico». Ne abbiamo parlato con Marco Gaia, responsabile del Centro regionale sud di MeteoSvizzera.  

Signor Gaia, qual è secondo lei il dato più importante che emerge da questo rapporto?
«L’elemento principale è che anche nel 2018 le concentrazioni di gas a effetto serra e, in particolare, di anidride carbonica hanno continuato ad aumentare come negli anni precedenti. Non si intravede alcuna inversione di tendenza, che sarebbe assolutamente auspicabile per limitare l’impatto dei cambiamenti climatici.»  

Il pericolo di gravi conseguenze meteorologiche è aumentato?
«Confermando il trend di crescita, il dato pubblicato dall’Organizzazione meteorologica mondiale non modifica di una virgola la situazione già delineata l’anno scorso, ma la conferma. Per quanto riguarda la Svizzera, gli “Scenari climatici 2018” elaborati da MeteoSvizzera prevedono in particolare per la metà del secolo: (1.) l’aumento continuo delle temperature in tutte le stagioni, con estati sempre più canicolari; (2.) una tendenza alla concentrazione e all’intensificazione delle precipitazioni, che saranno inframmezzate da (3.) periodi particolarmente lunghi di siccità; (4.) inverni più poveri di neve.»      

Esiste un valore di concentrazione di CO2 nell’atmosfera oltre il quale gli effetti a livello climatico diverranno incontrollabili?
«Un tale valore di per sé non esiste. Se esistesse, dovremmo immaginarlo come una strada che, improvvisamente, finisce in un burrone. Per quello che sappiamo del funzionamento dell’atmosfera terrestre, invece, dobbiamo piuttosto pensare a una strada in cui ci sono degli ostacoli. Più il tempo passa, più questi ostacoli diventano grandi. Prima riduciamo le emissioni di gas a effetto serra, più facile sarà gestirli. Al contrario, più aspettiamo, più le temperature si alzeranno rendendo gli ostacoli sempre più difficili da gestire.»

Le emissioni di CO2 rallentano o addirittura diminuiscono in alcune aree del mondo come l’Europa, ma le concentrazioni di questo gas nell’atmosfera non smettono di crescere. Significa che gli sforzi che stiamo facendo sono inutili?
«Significa che non sono ancora sufficienti. Sono utilissimi, ma devono essere intensificati perché i gas a effetto serra, e in particolare l’anidride carbonica, sono dei gas che, una volta nell’atmosfera, ci rimangono per centinaia di anni e hanno tutto il tempo di diffondersi in tutto il mondo.» 

In concreto questo che cosa significa?
«Da un lato dobbiamo attivarci tutti assieme a livello planetario per ridurre le emissioni. Dall’altro dobbiamo fare attenzione che la riduzione delle emissioni in Europa non nasconda una delocalizzazione delle stesse in altre parti del mondo.»

C’è il rischio che ci limitiamo a "delocalizzare" le emissioni? Che cosa intende?
«Dai dati dell’Ufficio federale dell’ambiente emerge che lo svizzero medio emette circa 5.6 tonnellate di gas ad effetto serra l’anno. Tuttavia, ne emette almeno più di 8 in modo indiretto all’estero. Ogni qual volta acquistiamo un bene di consumo generiamo infatti delle emissioni laddove quest’ultimo è stato prodotto.» 

Che cosa risponde a chi accusa gli autori di questi rapporti di voler creare allarmismi?
«Un numero di per sé è un numero. Non è né buono né cattivo, né allarmante né rassicurante. Siamo noi a dargli un significato interpretandolo in funzione delle sue possibili conseguenze. Gli scienziati forniscono dati. Sta invece a noi fare una riflessione collettiva per decidere se quello che sta accadendo ci va bene o non ci va bene. Quelli a cui va bene sosterranno che il numero indicato va bene. Quelli che si preoccupano per il futuro dell’ambiente, invece, saranno allarmati da queste cifre.»

Qual è il contributo di MeteoSvizzera all’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM)?            
«La Svizzera è uno degli Stati membri dell’OMM. Nel giugno scorso, il direttore di MeteoSvizzera, Peter Binder, è stato addirittura eletto per quattro anni nel Consiglio esecutivo di questa organizzazione. Ci sono due elementi che caratterizzano la nostra attività al suo interno. Da un lato collaboriamo nelle attività di base volte a garantire lo scambio di dati e di esperienze a livello internazionale. Dall’altro prendiamo parte a programmi particolari come il “Global Atmosphere Watch”, la “Veglia meteorologica mondiale”, che è costituita da una serie di stazioni sparse nel mondo per monitorare la composizione chimica dell’atmosfera. A tal proposito MeteoSvizzera mette a disposizione dell’OMM delle stazioni su suolo elvetico. Un altro contributo è, infine, la consulenza a nazioni emergenti come il Kenya, dove si istruiscono i meteorologi locali sulle modalità di misure effettuate con i radiosondaggi.»   

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COMMENTI
 

ugobos 4 anni fa su tio
a me preoccupa di piu l inquinamento causato dalla auto e riscaldamenti a nafta. l aria fa schifo quando non ce un po di vento. Quando esci dalla morettina ti vien da dormire s epassi nelle ore di punta. chiaro che stanno sbagliando diverse cose. ma ora ci sono i verdi e socialisti non preoccupatevi con loro siamo in una botte di ferro

Bayron 4 anni fa su tio
Paranoie!

Bayron 4 anni fa su tio
Parano!
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