Anche per gli esperti, tale misura sarebbe più efficace di una tassa sul CO2: «Dovrebbe essere introdotta in tutta Europa però»
ZURIGO - Swiss mette in guardia: i biglietti aerei a buon mercato danneggiano il settore. E, ora, il suo ceo Thomas Klühr propone un valore soglia per il comparto: «In Svizzera non dovrebbero esserci biglietti aerei con prezzi a due cifre. Non dovrebbero insomma esistere voli che costino meno di 100 franchi», ha affermato parlando con il SonntagsBlick.
Secondo il responsabile, una simile misura avrebbe un effetto sulla riduzione delle emissioni di CO2 maggiore rispetto a una tassa sui biglietti. Anche Andreas Wittmer, economista all’Università di San Gallo, la pensa così: «Una tassa sul CO2 può essere incorporata nel prezzo del biglietto in modo da poter continuare a proporre gli insensati voli su corte distanze», spiega. Per questo, aggiunge, un prezzo minimo di 100 franchi sarebbe sensato.
Gli esperti concordano del resto sul fatto che un innalzamento dei prezzi dei biglietti determini sostanzialmente una riduzione della domanda: «Se una compagnia aerea aumenta i prezzi dei biglietti di un volo, diciamo, del 10%, circa il 10% dei passeggeri adatta il proprio comportamento in fatto di viaggi», afferma Martin Peter, economista del centro di ricerche Infras.
Per Andreas Wittmer, inoltre, un prezzo minimo garantirebbe più trasparenza poiché, al momento, viaggiando con molte low cost, per via dei costi aggiuntivi, si finisce per pagare di più del prezzo pubblicizzato. «Un simile valore minimo porta qualcosa solo se viene introdotto in tutta Europa», precisa però il ricercatore. In caso contrario, i passeggeri ripiegherebbero su aeroporti all’estero, cosa che non farebbe certo bene al clima. L’importante, conclude, è evitare che ogni Paese prenda provvedimenti diversi.