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SVIZZERA / CANTONEAuto elettriche in fiamme: pompieri e carrozzerie si attrezzano

21.10.19 - 06:22
Le batterie pongono sfide particolari. Arrivano quindi autobotti più grandi e vasche piene d'acqua. In Ticino «siamo messi bene»
Feuerwehr Landeck (A)
Un'auto elettrica in fiamme nella vicina Austria
Un'auto elettrica in fiamme nella vicina Austria
Auto elettriche in fiamme: pompieri e carrozzerie si attrezzano
Le batterie pongono sfide particolari. Arrivano quindi autobotti più grandi e vasche piene d'acqua. In Ticino «siamo messi bene»

BASILEA / BELLINZONA - In Svizzera il numero di automobili totalmente elettriche in circolazione cresce costantemente. Nel 2018 avevano raggiunto quota 19’181 (su più di 4,6 milioni di auto in circolazione). Insieme alle minori emissioni, però, l’aumento di queste vetture porta con sé una problematica che i comandi dei pompieri di tutto il Paese sono costretti ad affrontare: la difficoltà di spegnere gli incendi che le coinvolgono.

Basilea pensa ad autobotti più capienti - Se una normale autobotte contiene «tra i 2000 e i 3000 litri d’acqua» - indica a 20 Minuten lo specialista della Federazione svizzera dei pompieri Kurt Bopp - una Tesla Model S necessita infatti di circa 11mila litri perché le batterie andate in fiamme si raffreddino di nuovo. «In città c’è un idrante ogni 50 metri ed è meno problematico, ma in autostrada o in campagna la situazione è diversa», sottolinea Bopp. Per questo, i pompieri di Basilea Città hanno recentemente elaborato un concetto di spegnimento che prevede, tra le altre cose, la messa in servizio, in futuro, di autobotti con serbatoi più capienti, fa sapere il direttore del Dipartimento della sicurezza, Baschi Dürr.

«In Ticino siamo messi bene» - «In Ticino siamo messi bene a livello di equipaggiamento», assicura Nelson Ortelli, specialista tecnico presso la Federazione cantonale ticinese dei corpi pompieri (FCTCP). «A inizio 2019 sono state fornite cinque nuove autobotti che tengono già conto di queste nuove esigenze accresciute dovute alle auto elettriche», aggiunge.

Stessa capienza, ma componentistica «all'avanguardia» - In sé, la capienza dei serbatoi dell’acqua non cambia rispetto ai vecchi modelli, ormai di 20 anni fa: 3mila litri oltre a 300 litri di schiuma. Grazie a componentistiche «all’avanguardia» è possibile tuttavia ottimizzare il consumo d’acqua, eventualmente combinata alla schiuma, e gestire al meglio lo spegnimento. In caso di incendi di auto elettriche, poi, l’intervento di più mezzi, anche non tutti di ultima generazione, entra subito in linea di conto. «Chiaramente l’incendio di una vettura elettrica ha uno sviluppo molto rapido e ciò comporta quasi sempre la totale perdita del veicolo nonostante un intervento tempestivo», precisa Ortelli. 

In Svizzera circa 30 vasche per lo spegnimento - Anche quando il rogo appare spento, però, le batterie agli ioni di litio possono riprendere la combustione a causa dell’energia che non smette di essere liberata dalle loro celle. Per essere trasportati e poi smaltiti, i veicoli possono quindi essere immersi - anche per giorni - in speciali vasche colme d’acqua. In Svizzera ce ne sarebbero circa 30, stima uno specialista dell’unità di pronto intervento della Città di Zurigo "Schutz und Rettung Zürich". I due semicantoni di Basilea Città e Campagna ne hanno una, ma i pompieri di Zurigo, per esempio, non ne valutano nemmeno l'acquisto. Molte, del resto, sono di proprietà delle carrozzerie che effettuano i trasporti, che si orientano anche verso container con sistemi di allerta fuoco e controllo di eventuali roghi tramite sottovuoto anziché acqua. 

«Così si "congela" solo il problema» - «Alla fine, mettendo il rottame dell’auto in acqua non si risolve il problema. Fondamentalmente lo si congela, ma prima o poi qualcuno se ne deve occupare», fa notare l’esperto della FCTCP. In Ticino, i pompieri si affidano alle carrozzerie di turno, organizzando piuttosto dei "picchetti di fuoco" in cui si sorveglia il veicolo «in un luogo adeguato». A seconda dell’evento, di come è danneggiata l’auto, di che tipo di batterie sono coinvolte («ci sono molte variabili»), «si gestisce quindi il rifiuto finché gli specialisti del caso non disattivano completamente la batteria».

A livello federale si lavora «alacremente» - Per un nuovo concetto si attendono indicazioni dalle autorità di controllo nazionali: «Noi ci basiamo sulle direttive federali emanate dalla Coordinazione svizzera dei pompieri, la quale sta lavorando alacremente sulla tematica», afferma Nelson Ortelli. «Quando usciranno le nuove direttive federali verranno sicuramente applicate anche da noi», aggiunge.

In Ticino, su 61 veicoli andati a fuoco nel 2018, solo «una minima parte» erano auto elettriche - Anche per via della percentuale tuttora esigua di automobili completamente elettriche rispetto al totale, il numero di incendi che coinvolgono questo tipo di vetture rappresenta comunque «una minima parte» dei veicoli che ogni anno vanno in fiamme in Ticino, complessivamente 61 nel 2018 (dato FCTCP). Tra di essi, tuttavia, quello che ha catturato maggiormente l’attenzione delle cronache per il suo drammatico epilogo è proprio quello di un’auto elettrica, una Tesla, in cui a seguito di un incidente sulle rampe del Ceneri ha perso la vita un conducente tedesco.

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COMMENTI
 

anndo76 4 anni fa su tio
pero' la gretina ti direbbe...." si ma e' un incendio eologico, sei bruciato vivo ma senza inquinare il pianeta " ....

setter 4 anni fa su tio
Una mina vagante sotto il sedere !!!!!!!

VISIO 4 anni fa su tio
Non si deve dramattizzare, guardate che nel nostro cantone solo un auto elettrica su 61 altre ha preso fuoco.

Mattiatr 4 anni fa su tio
Risposta a VISIO
Via sicura è basata sul dramma, a sto punto continuiamo con la commedia

anndo76 4 anni fa su tio
Risposta a VISIO
e poi vuoi mettere ? bruci in maniera ecologica, e senza inquinare ostiaaa :-)
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