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ZURIGODa oggi un login per le notizie sul web

15.10.19 - 10:19
Attraverso il login l'Alleanza digitale svizzera vuole stabilire un rapporto personale diretto, più forte di prima, con gli utenti. Ora è facoltativo, ma diventerà obbligatorio
Keystone - foto d'archivio
Da oggi un login per le notizie sul web
Attraverso il login l'Alleanza digitale svizzera vuole stabilire un rapporto personale diretto, più forte di prima, con gli utenti. Ora è facoltativo, ma diventerà obbligatorio

ZURIGO - Finito l'accesso diretto alle notizie sul web: da oggi i quattro più grandi editori privati della Svizzera introducono una procedura di registrazione - al momento ancora facoltativa, dall'anno prossimo obbligatoria - per accedere ai siti online delle testate giornalistiche della Svizzera tedesca. Nel 2020 seguiranno probabilmente Romandia e Ticino, nonché forse la SRG SSR.

Della cosiddetta Alleanza digitale, di cui si è cominciato a parlare nel 2018 come "alleanza del login", fanno parte giganti quali Ringier, Tamedia, NZZ, CH Media e SSR. Il loro obiettivo - informano in un comunicato odierno - è migliorare le condizioni che permettano una relazione personalizzata con l'utente e offrire agli inserzionisti la possibilità di proporre pubblicità più mirata, contrastando la concorrenza internazionale.

La campagna lanciata oggi, all'insegna dello slogan "mach’s persönlich" (letteralmente: fallo personalmente) interessa tutti i principali siti, come quelli di Blick, Tages-Anzeiger, 20 Minuten, Neue Zürcher Zeitung, Aargauer Zeitung, Luzerner Zeitung, St. Galler Tagblatt, Beobachter, Bilanz, Handelszeitung e tutta una serie di altre testate minori, per un totale di oltre 20 offerte giornalistiche.

Attraverso il login l'Alleanza digitale svizzera vuole stabilire un rapporto personale diretto, più forte di prima, con gli utenti delle offerte giornalistiche online. Solo così facendo - viene argomentato - sarà possibile proporre contenuti giornalistici personalizzati.

Grande importanza viene attribuita al fatto che la registrazione sia il più semplice possibile: per la gran parte delle testate indirizzo e-mail e password sono sufficienti. Solo le offerte a pagamento richiedono una registrazione estesa con domande più mirate.

Cosa cambia - Concretamente da oggi quando un utente consulta le offerte online dei partner dell'Alleanza digitale svizzera è invitato a registrarsi su base volontaria. Se l'utente non vuole accettare può chiudere la finestra pop-up con un solo click, senza che questo abbia alcuna influenza sulla sua futura lettura. Potrà continuare a consultare tutti i contenuti ad accesso libero dei titoli mediatici, senza alcuna restrizione.

Le cose cambieranno però in futuro. In una conferenza con gli investitori di Tamedia, lo scorso 19 settembre, il presidente della direzione Christoph Tonini aveva già annunciato che dall'autunno 2020 il login sarà obbligatorio. Un obiettivo ribadito anche nel comunicato odierno, ma che non concerne peraltro la SRG SSR. La definizione concreta delle prossime tappe dipenderà comunque dai risultati della campagna avviata oggi.

«A partire dal primo trimestre del 2020, il login semplice e facoltativo dovrebbe essere esteso alla Svizzera romanda e, se possibile, al Ticino, tra i partner attualmente coinvolti», afferma Tonini, citato nel comunicato. Nello stesso anno dovrebbe adottare lo stesso approccio anche la SRG SSR.

A medio termine la banca dati di utenti permetterà agli editori di competere meglio con i grandi gruppi tecnologici americani. Stando a delle stime oggi i media svizzeri incassano circa un quarto della pubblicità online: il resto va a Google, Facebook e altre aziende straniere.

«Quali editori siamo confrontati con una concorrenza globale per attirare l'attenzione degli utenti: non dobbiamo accumulare ulteriori ritardi nei confronti delle piattaforme internet internazionali in questo settore. Queste offrono ai loro utenti un'esperienza a volte eccellente e il login personale è spesso essenziale in questo senso», spiega il Ceo di Ringier Marc Walder, citato nella nota.

Il presidente della direzione di NZZ, Felix Graf, aggiunge: «Le offerte giornalistiche delle aziende mediatiche svizzere hanno un futuro nel mondo digitale solo se dispongono di un solido finanziamento e sono quindi competitive con le principali piattaforme americane. Il login dà un contributo decisivo a questa competitività».

Watson dice "no" - I media online svizzeri tedeschi vogliono imporre agli utenti di registrarsi per accedere ai loro contenuti, ma uno di loro - fra i più nuovi - si smarca: niente login per Watson, il portale di notizie che quando venne lanciato fu presentato - dalla Neue Zürcher Zeitung - con il titolo "Notizie per donne con tatuaggi".

"Abbiamo deliberatamente lanciato e affermato il marchio Watson in forma puramente digitale, cosa che porta con sé la promessa implicita della gratuità dei contenuti", afferma la redazione in una presa di posizione di oggi, giorno in cui oltre 20 altre testate concorrenti (da 20 Minuten a Blick passando per Tages-Anzeiger e altri) chiedono all'utente di registrarsi all'accesso con un indirizzo email; una procedura per ora ancora facoltativa, ma che fra un anno dovrebbe diventare obbligatoria.

Secondo Watson il mancato rispetto della promessa, anche se solo in termini di accesso, «sarebbe in contraddizione con uno dei valori fondamentali di Watson e il nostro pubblico non lo apprezzerebbe». Chi sul sito cerca informazione o intrattenimento non deve quindi registrarsi o identificarsi: lo deve invece fare, da sempre, chi intende commentare gli articoli.

Attivo solo da cinque anni, Watson afferma di essere ancora in forte crescita, contrariamente ai concorrenti Blick online e 20 Minuten online: «Visto che guadagniamo attraverso la pubblicità e non con gli abbonamenti, non dobbiamo assolutamente mettere in pericolo la nostra progressione attraverso ostacoli d'accesso, per quanto bassi». Il portale dice anche di capire che gli editori puntino su un login per raccogliere dati di utenti in modo da ridurre lo scarto con i giganti internazionali Google e Facebook, per poi portare avanti - in un modo o nell'altro - un modello di pagamento: Watson intende però agire in modo diverso.

Il portale è nato il 22 gennaio 2014 come creazione completamente nuova, non rappresentando l'offerta online di un media già esistente. Watson è di proprietà di FixxPunkt, società controllata dall'editore argoviese AZ Medien, che ha messo a disposizione i 20 milioni di franchi di finanziamento iniziale per una redazione con oltre 50 posti. L'obiettivo originale era di arrivare in zona utili nel 2017, un traguardo nel frattempo spostato al 2019.

Watson si rivolge espressamente a persone che rischiano di allontanarsi dai media, perché attive sulle reti sociali. Nella sua offerta c'è intrattenimento (per intendersi: i fail e i video dei gatti), ma non solo: non mancano interviste, articoli di stretta attualità e approfondimenti, anche con un respiro storico non indifferente.

Attraverso i video e la propensione dei redattori a inserirsi di prima persona nei dibattiti il portale cerca di creare una comunità, molto più di quanto facciano i concorrenti. E oggi gli utenti di Watson sembrano apprezzare molto l'orientamento controcorrente dei loro beniamini: la decisione di rinunciare ad erigere il muro del login viene accolta con netto favore nei commenti.

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