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SVIZZERACommesse informatiche alla SECO, 4 accuse di corruzione

01.10.19 - 10:56
Il Ministero pubblico della Confederazione ha accusato un ex caposettore e tre imprenditori
Keystone (archivio)
Commesse informatiche alla SECO, 4 accuse di corruzione
Il Ministero pubblico della Confederazione ha accusato un ex caposettore e tre imprenditori

BERNA - Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha promosso l'accusa nei confronti di quattro persone per corruzione in merito all'aggiudicazione di diverse centinaia di commesse informatiche della SECO per un valore totale di circa 99 milioni di franchi.

Il MPC ha accusato l'ex caposettore della Segreteria di Stato dell'economia (SECO), dinanzi al Tribunale penale federale, di corruzione passiva e di infedeltà nella gestione pubblica. A due imprenditori vengono invece imputate corruzione attiva e amministrazione infedele. A un terzo imprenditore è addebitata "solo" la corruzione attiva.

L'accusa si concentra su diverse centinaia di aggiudicazioni mediante trattativa privata di commesse informatiche della SECO ad aziende esterne in violazione del diritto sugli acquisti, si legge in un comunicato odierno del MPC.

All'allora caposettore degli acquisti è contestato di essersi lasciato corrompere per un periodo di circa dieci anni, dal 2004 al 2014, da rappresentanti di diverse aziende di informatica, avendo preteso e ottenuto vantaggi illeciti per un importo complessivo di oltre 1,7 milioni di franchi, sotto forma di inviti, sponsorizzazioni di eventi, contanti o regali.

In cambio, ha aggiudicato commesse informatiche principalmente mediante trattativa privata alle aziende da lui preferite, aggirando quindi la concorrenza e danneggiando gli interessi della SECO. Gli imprenditori sono principalmente accusati di aver promesso e concesso ripetutamente vantaggi indebiti all'ex responsabile di settore.

Due dei tre imprenditori sono inoltre incolpati di ripetuta amministrazione infedele, perché in qualità di direttori hanno versato fondi dell'azienda su conti offshore per mezzo del pagamento di fatture fittizie. Il denaro veniva usate per sé stessi e per effettuare versamenti all'ex caposettore.

Il procedimento penale, viene spiegato nella nota, ha comportato un notevole onere in termini di tempo e risorse a causa dell'elevato numero di atti irregolari e illegali verificatisi durante i dieci anni in questione. Ad oggi, gli atti del procedimento riempiono circa 400 raccoglitori federali.

Il MPC renderà note le proposte di sanzione in occasione del dibattimento dinanzi al Tribunale penale federale. Fino alla decisione passata in giudicato, viene ricordato, è applicata la presunzione d'innocenza.

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