L'ex segretaria generale dell'associazione "Solidarité sans frontières" era stata condannata per violazione della legge sugli stranieri per aver fatto entrare in Svizzera un richiedente asilo afghano
BERNA - Anni Lanz ricorre al Tribunale federale: l'ex segretaria generale dell'associazione "Solidarité sans frontières", condannata dal tribunale distrettuale di Briga, e in seguito dal tribunale cantonale vallesano, a 800 franchi di multa per violazione della legge sugli stranieri, ha infatti deciso di impugnare la sentenza presso la massima autorità giudiziaria.
Nel febbraio del 2018 la donna, 73 anni, aveva cercato di far entrare in territorio elvetico un richiedente asilo afghano, in precedenza espulso dalla Svizzera verso l'Italia. I due erano stati fermati dalle guardie di frontiera a Gondo (VS).
Il ricorso al Tribunale federale è stato inoltrato ai primi di settembre, ha fatto sapere un portavoce di Amnesty International Svizzera, che sostiene l'attivista basilese nella sua azione affermando che la solidarietà non va criminalizzata.
Anni Lanz vuole creare un precedente giuridico nell'intento di ottenere una modifica dell'articolo 116 della legge federale sugli stranieri. L'articolo in questione permette di condannare una persona che fornisce assistenza a un richiedente asilo anche se le sue motivazioni sono onorevoli.
In caso di decisione negativa, Anni Lanz potrebbe portare il caso dinanzi alla Corte dei diritti dell'uomo di Strasburgo.