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BERNAL'USS chiede aumenti salariali del 2% e un supplemento per le donne

06.09.19 - 10:15
Malgrado la "netta crescita" dell'economia svizzera nel corso degli ultimi tre anni e l'aumento del carico di lavoro, i salari reali sono calati dello 0,6%, rileva l'organizzazione
tipress
L'USS chiede aumenti salariali del 2% e un supplemento per le donne
Malgrado la "netta crescita" dell'economia svizzera nel corso degli ultimi tre anni e l'aumento del carico di lavoro, i salari reali sono calati dello 0,6%, rileva l'organizzazione

BERNA - Aumenti in busta paga del 2% per tutti e supplemento per le donne. Sono queste le rivendicazioni dell'Unione sindacale svizzera (USS) in vista dei negoziati salariali per il 2020.

Malgrado la "netta crescita" dell'economia svizzera nel corso degli ultimi tre anni e il maggiore carico di lavoro, i salari reali sono calati dello 0,6%, hanno spiegato in conferenza stampa i vertici del sindacato. Oltretutto i consumi per abitante - senza la spesa sanitaria - fanno segnare una contrazione reale dello 0,7% dal 2015. Per frenare questa tendenza è necessario ritoccare in modo "tangibile" le buste paga, sostiene l'USS.

«In un paese che ha conosciuto una forte crescita economica negli ultimi due anni, elevati margini di guadagno per le imprese, disoccupazione moderata, forti conti pubblici e un calo dei salari reali, c'è spazio di manovra per aumentare gli stipendi», secondo Pierre-Yves Maillard, presidente dell'USS dallo scorso maggio.

Nel suo intervento, l'ex consigliere dei Stato vodese ha voluto porre l'accento su due punti, che considera fondamentali. In primo luogo l'importanza dei contratti collettivi di lavoro e del partenariato sociale per pilotare l'evoluzione dei salari. «Nessuna azienda isolata, neanche le più grandi, si farebbero carico di questa responsabilità macroeconomica. Solo i settori organizzati possono farlo».

Maillard ha voluto in seguito guardare alla situazione della donna, affermando che lo sciopero dello scorso 14 giugno deve "aprire la strada a un'azione concreta di lunga durata, nella vita quotidiana, nei contratti collettivi e a livello legislativo". Il presidente dell'USS ha voluto prendere l'esempio di un settore "dove le cose devono cambiare", quello delle cure. I salari delle infermiere e del personale sanitario sono insufficienti, ha rilevato, alla luce delle difficoltà del loro lavoro e della necessità di renderlo più attraente.

Donne, 50 franchi in più - A tal proposito la presidente di Unia, Vania Alleva, ha ricordato che «in media le donne guadagnano ogni mese 657 franchi in meno rispetto agli uomini». Questa situazione è «scandalosa», ha aggiunto. «Ciò ha una conseguenza: più di una donna su dieci deve cavarsela con uno stipendio basso, che basta appena per vivere». In più, ha fatto ancora notare, le donne effettuano la maggior parte del lavoro non remunerato, e sono attive a tempo parziale.

Oltre a un supplemento di 50 franchi nei settori in cui è attiva Unia, «esigiamo controlli sistematici dei salari in tutte le aziende e misure efficaci per eliminare la discriminazione salariale», ha spiegato. Fra le rivendicazioni del sindacato, distillate settore per settore, spicca anche la richiesta di un aumento di 150 dei salari minimi per i negozi delle stazioni di servizio e, a livello regionale, l'introduzione di un salario minimo in questa branca in Ticino.

Aumento del potere di acquisto - Secondo il presidente di Syndicom, Daniel Münger, un aumento generale dei salari del 2% non rappresenta certo «una rivendicazione esagerata: corrisponde semplicemente a un adeguamento moderato». Oltretutto, l'incremento dei salari avrebbe un impatto positivo anche sull'economia interna.

«L'atteso rallentamento dello sviluppo in Europa rendono ancora più necessario il rafforzamento della nostra economia nazionale». Sostanziali aumenti salariali non hanno un effetto solo sociale, ma giovano al potere d'acquisto, ha rilevato ancora Münger.

Con questi soldi i lavoratori potrebbero non solo compensare il rincaro - vicino allo 0,5% - per l'anno in corso, ma anche finanziare la costante crescita dei premi di cassa malattia.

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