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SVIZZERANuovi approcci contro l'abbandono dei centri città

05.09.19 - 17:24
Locali commerciali sempre più sfitti e dettaglianti che soffrono la concorrenza dei grossi centri commerciali in periferia. Di questo ed altro si è discusso durante la Giornata delle città 2019
Ti Press (archivio)
Nuovi approcci contro l'abbandono dei centri città
Locali commerciali sempre più sfitti e dettaglianti che soffrono la concorrenza dei grossi centri commerciali in periferia. Di questo ed altro si è discusso durante la Giornata delle città 2019

COIRA - I centri urbani di ogni dimensione sono sempre più confrontati ai profondi cambiamenti strutturali del commercio al dettaglio. Per contrastare la chiusura dei negozi e l'abbandono dei centri città bisogna quindi sviluppare e sperimentare nuovi approcci che ne preservino l'attrattiva. È questa in sintesi la diagnosi dell'Unione delle città svizzere, riunita oggi e domani a Coira.

All'insegna di "Un cambiamento strutturale con un potenziale - dare vita alle città!", la Giornata delle città 2019 ha fornito a circa 220 sindaci e ospiti alcuni spunti e idee su come le città possano conservare con successo le strutture di un'economia di prossimità e cogliere il cambiamento come un'opportunità.

La tecnologia digitale sta sconvolgendo profondamente l'attività dei dettaglianti nei centri cittadini, che già hanno la forte concorrenza della disponibilità di un'ampia gamma di merci nei grossi centri commerciali alla periferia - nota un comunicato odierno dell'Unione delle città svizzere. Il franco forte ha poi ulteriormente aggravato la situazione, soprattutto nelle località vicine alla frontiera.

Il tutto si traduce in un numero crescente di negozi vacanti. Questo fenomeno ha poi come corollario che le superfici inutilizzate del piano terra creano un certo disagio intorno ad esse, con il rischio di un circolo vizioso che porta ad un numero ancora maggiore di locali commerciali sfitti.

Come possono le città far fronte a questo cambiamento e mantenere con successo le strutture di un'attività economia di vicinato? Secondo il sindaco di Soletta Kurt Fluri, attuale presidente dell'Unione delle città svizzere, il cambiamento dovrebbe essere visto come un'opportunità: «Se è necessario meno spazio commerciale, questo può essere utilizzato per nuove attività o a scopo abitativo». Non si tratta - ha sottolineato nel discorso di apertura - di considerare solo il singolo negozio in disuso, ma anche il modo in cui le città e gli spazi pubblici vengono utilizzati, che sta cambiando radicalmente.

Infatti, malgrado diversi dettaglianti abbiano lasciato l'attività, la pressione sull'uso dei centri cittadini rimane forte e variata. Le città stanno vivendo un crescente desiderio di spazio pubblico. Lo svago, l'esercizio fisico e la pause si svolgono sempre più spesso anche al di fuori degli appositi parchi. Anche le piazze e gli spazi stradali sono maggiormente al centro dello sviluppo urbano. Analogamente, le superfici in disuso potrebbero essere utilizzate in modo più coerente.

Non ci sono ricette semplici per rafforzare l'attrattiva dei centri, ma ci sono numerosi approcci che ogni città può combinare e progettare secondo la sua situazione e la sua strategia, ha detto Urs Marti, sindaco della città ospitante di Coira.

L'importante è un allestimento di alta qualità di queste zone di attività fisica e di svago. Attività commerciali temporanee (come la ristorazione pop-up) possono animare angoli a lungo inutilizzati. E offerte accuratamente organizzate, spesso con orientamento molto locale, trovano nuovi clienti nello spazio urbano. Allo stesso tempo vanno però risolti gli eventuali conflitti dovuti all'uso più intensivo dello spazio pubblico.

Secondo l'Unione della città svizzere le soluzioni vanno dalla pianificazione urbana a lungo termine, all'uso temporaneo o anche fino all'azione spontanea. I sindaci hanno richiesto il parere di esperti per l'ulteriore sviluppo dei loro centri storici. Alcune soluzioni sono state sviluppate tramite tavole rotonde che hanno coinvolto proprietari di case, ristoranti, imprese e autorità pubbliche. Sono stati avanzati anche spunti per nuovi approcci logistici, quali le consegne a domicilio o nel bagagliaio dell'auto, oppure l'uso di aree della città quale "salone" espositivo dove eventualmente si vendono anche prodotti.

Per contrastare il deperimento dei centri, si tratta in sostanza di appurare quali siano i bisogni degli utenti di una città e organizzare uno sviluppo urbano attento, orientato a brevi distanze, e concepito a stretto contatto con il commercio, la cultura e la gastronomia.

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