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SVIZZERARadio e tv resistono alla concorrenza del digitale

27.08.19 - 18:15
Piattaforme come Spotify sono ancora lontane dai numeri delle stazioni radio, che vengono ancora ascoltate dai giovani
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Radio e tv resistono alla concorrenza del digitale
Piattaforme come Spotify sono ancora lontane dai numeri delle stazioni radio, che vengono ancora ascoltate dai giovani

ZURIGO - Le emittenti radiofoniche e televisive continuano a ritagliarsi la parte del leone del mercato dei media elettronici, che vede comunque in sensibile crescita servizi streaming come Spotify, Youtube e Netflix. Lo indica uno studio pubblicato oggi dalla comunità d'interessi IGEM.

In un anno, ad esempio, Spotify - servizio musicale in parte gratuito che offre lo streaming su richiesta di una selezione di brani di varie case discografiche ed etichette indipendenti - ha conquistato circa 325'000 nuovi utenti in Svizzera. Tuttavia conta solo 1,6 milioni di fruitori rispetto ai 5,6 milioni di ascoltatori di canali radiofonici.

Anche i giovani ascoltano ancora spesso la radio. Più di un terzo della popolazione di età inferiore ai 25 anni accende occasionalmente una radio e quasi la metà l'ascolta quotidianamente. Per quanto concerne Spotify, un giovane su sei di 15 anni o più vi accede ogni giorno, indica il digiMONITOR della comunità d'interessi dei media elettronici.

Quest'indagine, realizzata dall'istituto di ricerche di mercato Link, ha coinvolto 1034 persone nella Svizzera tedesca e 752 in Romandia di età superiore ai 15 anni, contattate telefonicamente. Il sondaggio, giudicato rappresentativo, secondo gli autori ha un margine d'errore di 2,3 punti percentuali. Il monitoraggio indica quale sia il consumo di vari prodotti (dall'audio alla realtà virtuale passando per video e teletext) su cellulare, tablet, computer e apparecchi radiofonici e televisivi.

Anche Netflix - società operante nella distribuzione via internet di film, serie televisive e altri contenuti d'intrattenimento - è assai apprezzato: conta 1,8 milioni di utenti, ma la sua crescita è più lenta di quella di Spotify. Il fatto che l'abbonamento sia a pagamento fa sì che gli utenti debbano avere un certo reddito.

Con i suoi 4,2 milioni di utenti occasionali, Youtube - piattaforma web che consente la condivisione e visualizzazione in rete di contenuti multimediali - è senza dubbio la star nello streaming. Tuttavia, nessun servizio supera la televisione tradizionale con i suoi 5,9 milioni di telespettatori.

Senza sorpresa molti ascoltano la radio o guardano la tv su smartphone e computer ma, per tutte le fasce d'età, il televisore classico è di gran lunga il dispositivo preferito. I giovani lo considerano del resto una sorta di media sociale poiché lo accendono spesso in compagnia di amici, conoscenti o parenti.

Su internet, i giovani si sono da tempo allontanati da Facebook. Mentre l'82% dei giovani tra i 15 e i 24 anni ha visitato la rete sociale almeno "occasionalmente" nel 2014, quest'anno erano solo il 36%, stando a digiMONITOR.

L'azienda di Mark Zuckerberg, cui fanno capo anche Instagram e Whatsapp, ha comunque una solida base di utenti, dato che raggiunge l'80% della popolazione svizzera di età superiore ai 15 anni. E quasi tutte le persone sotto i 40 anni utilizzano almeno una delle piattaforme dell'azienda californiana. Del resto presso l'applicazione di messaggistica istantanea Whatsapp, gli "under 40" rappresentano il 77% degli utenti.

Instagram, social network che permette agli utenti di scattare foto, applicarvi filtri, e condividerle in rete, è particolarmente popolare nella fascia d'età compresa tra 15 e 24 anni: l'80% di queste persone ha un account e la maggior parte di loro visita la piattaforma ogni giorno. L'età media dei suoi abbonati è però di 32 anni.

La situazione è diversa per il servizio di messaggistica on line Snapchat e la piattaforma di gioco Twich, i cui utenti hanno in media 25 anni. Gli utilizzatori più giovani si trovano sul portale video cinese Tik Tok, dove l'età media è di 16 anni.

La piattaforma di gioco eSport è utilizzata quasi esclusivamente da uomini. Le donne sono in minoranza anche su Twitter e sulle piattaforme professionali Linkedin e Xing. Al contrario, 800'000 degli 1,1 milioni di utenti di Pinterest, social network basato sulla condivisione di fotografie, video e immagini, sono di sesso femminile.
 
 

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