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SVIZZERAEducare alla sessualità, un compito per genitori e docenti

27.08.19 - 09:44
La maggioranza dei giovani adulti (38,9%) si informa attraverso gli amici. Lo studio del Fondo nazionale svizzero: «Può essere problematico»
Deposit (archivio)
Genitori (27,3%) e scuola (19,1%) occupano la seconda e terza posizione tra le fonti consultate dai giovani.
Genitori (27,3%) e scuola (19,1%) occupano la seconda e terza posizione tra le fonti consultate dai giovani.
Educare alla sessualità, un compito per genitori e docenti
La maggioranza dei giovani adulti (38,9%) si informa attraverso gli amici. Lo studio del Fondo nazionale svizzero: «Può essere problematico»

BERNA - L'educazione sessuale deve essere fornita congiuntamente dai genitori e dalla scuola: lo sostiene uno studio pubblicato oggi dal Fondo nazionale svizzero (FNS), precisando che per un bambino ricorrere a internet o agli amici quali principali fonti d'informazione può rivelarsi problematico.

Dalla ricerca, per la quale sono stati interrogati 4978 giovani adulti di tutta la Svizzera per sapere chi li avesse principalmente informati in materia di sessualità durante la loro infanzia e adolescenza, è risultato che gli amici occupano il primo posto (38,9%), seguono i genitori (27,3%), la scuola (19,1%) e internet (8%).

Lo studio mostra che i giovani, le persone non eterosessuali e i bambini che entrano precocemente o tardivamente nella pubertà sono più inclini a cercare informazioni su internet. Parallelamente, aspetti più negativi - come comportamenti sessuali a rischio - sono riscontrati presso le persone che hanno ricorso principalmente a internet e agli amici per informarsi sulla sessualità.

Ciò rappresenta «un grosso problema», sottolinea Yara Barense-Dias, membro del gruppo di ricerca sulla salute degli adolescenti al Centro universitario di medicina generale e sanità pubblica a Losanna. Secondo Barense-Dias è importante che l'educazione sessuale a scuola includa tutte le identità sessuali e i bambini che entrano nella pubertà particolarmente presto o tardi.

«Vista l'importanza degli amici e di internet, dobbiamo insegnare ai bambini ad utilizzare differenti fonti d'informazione e migliorare le loro competenze online. La scuola e i genitori devono indirizzare i giovani su siti affidabili e utilizzarli come strumenti e aiuto», indica la ricercatrice, citata nel comunicato.

Giovani donne meglio informate - Lo studio mostra anche che le giovani donne sono più spesso informate sulla sessualità dai genitori, principalmente dalla madre. Un'ipotesi per spiegare ciò è che i genitori si preoccupino maggiormente di fornire informazioni alle figlie in quanto possono rimanere incinte.

Per Barrense-Dias, «i genitori approfittano del primo ciclo per affrontare una discussione generale sulla sessualità». È un momento chiave che nei ragazzi non esiste. Eppure prendersi le proprie responsabilità in fatto di contraccezione e protezione, garantire una sessualità positiva e una buona salute sessuale riguarda sia i ragazzi che le ragazze, sottolinea.

Coloro che sono stati principalmente informati dalla scuola e dai genitori presentano percentuali più basse di infezioni trasmesse sessualmente. I risultati concernenti rapporti sessuali consentiti senza essere veramente desiderati sono simili.

Per questa ragione Barrense-Dias ritiene che «i genitori devono rappresentare la prima fonte d'informazione in materia di educazione sessuale». La scuola «è là per aiutarli»: genitori e scuola non devono quindi essere considerati come avversari, ma come partner.

Secondo Barrense -Dias lo studio ha anche evidenziato risultati sorprendenti: «in generale si crede che i giovani di oggi, secondo Barrense-Dias abbiano le loro prime esperienze sessuali antecedentemente rispetto a un tempo, ma abbiamo constatato che non è il caso».

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