Questa riduzione viene ritenuta dalla Commissione della sicurezza sociale e della sanità degli Stati «troppo drastica»
BERNA - La rendita per figli nell'ambito dell'Assicurazione invalidità (AI) non va diminuita. Questa riduzione, introdotta dal Nazionale nell'ambito progetto "Ulteriore sviluppo dell'AI", viene ritenuta dalla Commissione della sicurezza sociale e della sanità degli Stati (CSSS-S) «troppo drastica» tenuto conto dell'introduzione del sistema di rendite lineare.
Il progetto vuole nel suo insieme migliorare gli attuali strumenti destinati a rafforzare l'integrazione nel mondo del lavoro di giovani e malati psichici che rischiano di finire in invalidità.
La riforma è stata approvata senza opposizioni dal Nazionale in marzo, ma la sinistra si è astenuta criticando il taglio delle rendite per figli (dal 40 al 30% della rendita principale). Prima di prendere una decisione in materia, la CSSS-S ha fatto eseguire un confronto fra le condizioni finanziarie di famiglie che hanno diritto alle rendite per figli e alle prestazioni complementari (PC) e quelle di altre che invece non percepiscono queste prestazioni.
In tutti gli scenari considerati è risultato che le famiglie che ricevono rendite per figli e PC hanno a disposizione un reddito inferiore. Per questo motivo la commissione ha ritenuto - decisione presa all'unanimità - i tagli «non opportuni», anche perché il passaggio a un sistema di rendite lineare peggiorerà la situazione finanziaria di una parte dei beneficiari di rendite.
Il passaggio dall'attuale rendita a scatti al sistema lineare è invece stato approvato con 8 voti contro 4. Con l'attuale modello, secondo il Governo molti beneficiari di una rendita non sono motivati a lavorare di più, perché a causa degli effetti soglia il loro reddito disponibile non aumenta.
La minoranza ha però criticato il fatto che gli assicurati con un grado d'invalidità compreso tra il 60 e il 69% percepiranno una rendita inferiore, situazione che i miglioramenti previsti per gli assicurati con un grado d'invalidità compreso tra il 40 e il 59% non permetteranno di controbilanciare.
La riforma prevede una misura transitoria per chi è vicino all'età pensionabile. Per queste persone il passaggio al sistema lineare non dovrà comportare una diminuzione della rendita. All'unanimità, la CSSS-S ha deciso, «in considerazione del mercato del lavoro», di abbassare la soglia a 55 anni (Governo e Consiglio nazionale avevano proposto 60 anni).
La CSSS-S concluderà le deliberazioni di dettaglio nella sua prossima seduta. L'oggetto dovrebbe così essere trattato dal Consiglio degli Stati nella sessione autunnale prevista in settembre.