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ZURIGO«Qualche volta il mio coach per sbaglio lo chiamo papà»

09.08.19 - 06:10
Parola di Alex finito dal Ghana nel canton Zurigo dopo essere rimasto orfano e che ha trovato in una palestra di pugilato la sua salvezza
«Qualche volta il mio coach per sbaglio lo chiamo papà»
Parola di Alex finito dal Ghana nel canton Zurigo dopo essere rimasto orfano e che ha trovato in una palestra di pugilato la sua salvezza

ZURIGO - «Un giorno vorrei diventare campione del mondo di boxe», quando lo dice Alex Sträuli (19 anni) è serissimo.

Una “sparata”? «Per niente», commenta il suo allenatore Rajko Bojanic che gestisce il Box-Center Glattbrugg a Opfikon (ZH), «Alex è agile, forte e impara velocemente. Non ho mai visto un talento così. Ho grandi progetti per lui!». E il ragazzo ha pure la testa sulle spalle: nel 2019 ha finito l'apprendistato come meccanico ed è arrivato terzo ai campionati svizzeri di pugilato.

Ma la sua strada è stata tutta in salita: figlio di una ghanese e uno svizzero è cresciuto in Ghana con il padre proprietario di una piantagione di ananas. Sua madre, invece, l'ha vista pochissimo. È bastata una giornata perché la sua vita prendesse una piega completamente diversa: «Quando avevo 14 anni un giorno mio papà mi ha detto: “Sono malato ai polmoni devo andare a farmi operare in Sudafrica”», ricorda Alex, «in lacrime gli ho chiesto: “Ma torni, vero?” e lui: “Certo”. Ma dopo l'intervento non si è mai più svegliato».

Per lui, solo al mondo, non c'era che una meta: la Svizzera. Ospitato dalla sorellastra che praticamente non conosceva, non parlava una parola di tedesco e passava le giornate da solo. Poi la scoperta del club: «Lì ho trovato degli amici veri, gente che mi ha sostenuto tutti i giorni. Siamo praticamente una famiglia. Qualche volta per sbaglio il mio coach lo chiamo papà».

Alex non è l'unico “caso difficile” che finisce al Box-Center di Rajko: «Qui vengono ad allenarsi ragazze, ragazi e bambini da tutto il mondo. Molti di loro sono scappati dalla guerra, o altro. Io una possibilità non la nego mai a nessuno».

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