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ARGOVIADagli abusi subiti al calvario alimentare: «Quei giorni neri da 5 calorie»

02.08.19 - 09:01
I travagli adolescenziali di un'argoviese, fra anoressia e bulimia, è diventato un libro di successo: «A 19 anni ho dovuto scegliere: vita o morte»
20M
Nicole durante la malattia e oggi: «Sto bene ma è come convivere con un'ombra».
Nicole durante la malattia e oggi: «Sto bene ma è come convivere con un'ombra».
Dagli abusi subiti al calvario alimentare: «Quei giorni neri da 5 calorie»
I travagli adolescenziali di un'argoviese, fra anoressia e bulimia, è diventato un libro di successo: «A 19 anni ho dovuto scegliere: vita o morte»

ZURIGO - Si presentano solitamente nell'adolescenza e colpiscono una donna ogni 20: anoressia (1,2%), bulimia (2,4%) e binge eating (2,4%) sono solo alcuni dei disturbi alimentari che per nel 20% dei casi portano all'ospedalizzazione. Meno interessati, invece, gli uomini. 

Fra le cause la pressione sociale ma non solo, come ci racconta Nicole (23 anni) vittima di abusi a 13 anni e poi subito scivolata nel baratro delle patologie legate al mangiare.

«Non volevo che mi venisse il seno, il sedere, le forme. Non volevo avere il ciclo. Insomma, non volevo diventare una donna ed essere sessualmente attraente», ha raccontato a 20 Minuten l'argoviese che ha recentemente pubblicato un libro sul suo calvario che è diventato un piccolo grande caso letterario.

«Nel mio momento più nero consumavo 5 calorie al giorno. Il mio peso minimo? Non ve lo dico, temo che altre anoressiche la percepiscano come una sfida e provino a “batterlo”, sono cose che purtroppo si fanno», spiega, «quando mi hanno ricoverato in clinica la mia temperatura corporea era di 32 gradi ed ero pesantemente anemica. Il mio cuore stava iniziando a spezzarsi, il mio cervello si spegneva a intervalli regolari di 5 minuti e io dimenticavo tutto».

E la famiglia? «Ci ha provato più volte ad aiutarmi, ma l'anoressia per me era l'unica cosa che aveva importanza. Semplicemente non contavano più nulla, li ho trattati in maniera terribile. Chi è malato a volte può essere estremamente cattivo e tirannico».

La luce, per Nicole, è arrivata poco prima del baratro: «A 19 anni il dottore mi ha detto: “Non sopravviverai a un altro anno così”. Lì ho capito di essere davvero malata e che non volevo vivere così per sempre. Oggi sono in salute, mangio regolarmente ma è come se mi seguisse un'ombra. So che potrei ricascarci, questa è una lotta che continua per tutta la vita».

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