L'uomo sarebbe stato rintracciato dopo tre mesi di fuga e arrestato lo scorso 18 giugno dalle milizie curde in un'azione coordinata nei pressi di Baghuz
BERNA - Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha confermato la cattura di un cittadino svizzero nel nord-est della Siria, senza tuttavia fornire maggiori dettagli.
Ieri la stampa domenicale ha pubblicato la notizia della cattura di un 24enne ginevrino, radicalizzato nella moschea di Petit-Sacconex (GE) e partito in Siria per combattere al fianco dell'ISIS. L'uomo sarebbe stato rintracciato dopo tre mesi di fuga e arrestato lo scorso 18 giugno dalle milizie curde in un'azione coordinata nei pressi di Baghuz.
Contattato dall'agenzia Keystone-ATS, il DFAE non ha voluto fornire dettagli sulla vicenda. Inoltre, ha ricordato che a causa della chiusura dell'ambasciata elvetica in Siria dal 2012 nessuna protezione consolare è possibile.
Secondo la stampa domenicale il 24enne è «il più pericoloso jihadista svizzero». L'uomo sarebbe rimasto ferito nel corso della sua cattura e ora si troverebbe in una prigione nel nord della Siria, dove sarebbe stato formalmente identificato da diversi servizi di sicurezza.
Baghuz, ultima roccaforte del Califfato sul suolo siriano, è stata liberata a fine marzo dalle milizie curde con l'appoggio degli Stati Uniti. Il 24enne sarebbe dunque riuscito a nascondersi per quasi tre mesi.