Bruttissimo episodio nella partita amichevole tra San Gallo e Bochum: Jordi Osei-Tutu è stato insultato pesantemente. Ma il club bianco-verde smentisce
SAN GALLO - «È molto difficile capire come un altro calciatore possa fare una cosa simile». Jordi Osei-Tutu (20 anni) è ancora scioccato da quello che ha vissuto ieri durante l'amichevole fra il suo Bochum - club che milita nella seconda Bundesliga tedesca - e il San Gallo.
Fino al 42esimo del primo tempo la partita è filata via liscia come l'olio. Poi avviene il fattaccio. Il giovane giocatore di origine ghanese dopo un duello con un avversario inizia a discutere animatamente con l'arbitro. Poi lascia il campo. Con le lacrime agli occhi. I suoi compagni di squadra lo raggiungono e cercano di calmarlo. Ma lui non vuole sentir ragioni.
Nel secondo tempo Jordi Osei-Tutu torna sul campo da gioco. Ma non dimentica. «Sono molto deluso», spiega in un comunicato il difensore centrale nato a Londra e attualmente al Bochum in prestito dall'Arsenal. «Nessuno dovrebbe essere discriminato per il colore della sua pelle ed è molto difficile comprendere come un altro calciatore possa fare questo».
Nella stessa nota il giovane calciatore ringrazia Bochum e Arsenal. Il club londinese ha infatti dato «tutto il proprio sostegno» al suo tesserato che ha «ricevuto insulti razzisti inaccettabili».
Sulla vicenda si è espresso anche il San Gallo che sui social ha un po' smontato la vicenda. «Il FC San Gallo - scrive il club sul proprio profilo Twitter - condanna con forza ogni forma di razzismo e discriminazione e simili atteggiamenti sarebbero immediatamente sanzionati. I nostri giocatori giocano con rispetto, indipendentemente dalla loro origine, dal colore della pelle o dalla loro religione. Durante un colloquio, il giocatore interessato ha assicurato di aver rispettato questa regola anche durante la partita con il Bochum».