Dei ragazzini sono accusati di stupro a Mülheim, in Germania. Ma la legge è perlopiù impotente in caso di minori
ZURIGO - Ha fatto scalpore la notizia che vede accusati cinque ragazzini, tra i 12 e i 14 anni, dello stupro di una ragazza di 18 anni a Mülheim, in Germania. Un quattordicenne è stato arrestato per recidiva. Ma le autorità sono impotenti: la legge penale in Germania non ha potere sotto i 14 anni. I ragazzini sospettati, insomma, presto potranno tornare alle loro vite.
In Svizzera - Decine di bambini vengono segnalati ogni anno in Svizzera per stupri o atti correlati (vedi articolo di Tio/20Minuti di ieri). Lo scorso anno sono 82 i casi che hanno visto coinvolti bambini tra i 10 ei 14 anni in accuse di violenza sessuale con altri bambini. In 13 casi è stato denunciato uno stupro.
Nessuna detenzione - Nel 2017, 54 minori di 14 anni sono stati condannati per violenza sessuale sui minori o violenza sessuale. Due, invece, i minori di 14 anni condannati per stupro.
Anche in Svizzera, tuttavia, i giovani che delinquono riescono spesso ad evitare il carcere. La detenzione può essere decisa solo dopo i 15 anni, come precisa il diritto penale minorile.
Secondo l'avvocato e politico dell'UDC, Valentin Landmann, la legge deve essere adattata. «È ormai un fenomeno che va consolidandosi quello che vede dei dodicenni girare armati di coltello e pronti ad usarlo, o pronti a usare violenza su altri». Secondo Landmann, insomma, in caso di reati gravi occorrono correttivi nel diritto penale minorile.
«Non si tratta di trattare bambini e adolescenti come gli adulti», afferma Landmann. «Ma questi nuovi sviluppi devono essere presi in considerazione. È un dato di fatto che alcuni bambini oggi siano più precoci».
Vi è infatti uno spostamento correlato all'età nei reati gravi. «Anche l'immigrazione, con l'arrivo di persone di altre culture e religioni ha un'influenza. Se le donne vengono trattate in modo diverso in una società diversa dalla nostra, questo fattore ha certamente una suggestione sui bambini e sul loro comportamento».
Per i minori di 15 anni è previsto un ammonimento, o prestazioni personali che in linea di principio non vanno oltre i 10 giorni.
L’autorità di protezione dei minori ha comunque la possibilità di ordinare una misura protettiva che prevede, ad esempio, il collocamento presso privati oppure istituti educativi o di cura.
Secondo Thomas Richter, capo dell'Istituto per la prevenzione della violenza, tali misure hanno più senso della reclusione: «Qui è possibile lavorare meglio ai problemi dei bambini rispetto che in una prigione».
Importante, secondo Richter, è una buona rete di sicurezza: «I bambini che hanno problemi li si nota prima ancora che commettano un crimine. Il carcere per loro non è certo una soluzione. Se dovessero finire dietro le sbarre ne uscirebbero non certo migliorati».
Secondo il diritto penale giovanile, l'attenzione deve essere rivolta alle misure di risocializzazione e istruzione. Questo è quanto prevede la Convenzione sui diritti dell'infanzia.