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GINEVRAI sedimenti del Lemano influenzati dalla crisi del 2008

02.07.19 - 14:57
Lo dimostrano i risultati di una ricerca condotta dai ricercatori delle Università di Losanna, Berna, Ginevra e del Politecnico di Zurigo
Keystone (archivio)
I sedimenti del Lemano influenzati dalla crisi del 2008
Lo dimostrano i risultati di una ricerca condotta dai ricercatori delle Università di Losanna, Berna, Ginevra e del Politecnico di Zurigo

GINEVRA - I sedimenti sul fondo di laghi, fiumi e oceani rivelano molto del passato. Ricercatori di diverse università svizzere hanno scoperto che il riscaldamento del clima aumenta questi depositi nel lago Lemano. La crisi finanziaria del 2008 li ha fatti invece diminuire.

Ricercatori delle Università di Losanna, Berna, Ginevra e del Politecnico di Zurigo (ETH) hanno studiato il fenomeno della sedimentazione nel lago Lemano a partire dagli Anni '60, indica oggi in una nota il Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica (FNS).

In base ai risultati pubblicati sulla rivista "Scientific Reports", si è così scoperto che a partire dagli Anni '80 il tasso di sedimentazione sul fondo del lago ha subito un'accelerazione, anziché una diminuzione.

I ricercatori ritenevano che la presenza di numerose centrali idroelettriche frenasse il trasporto a valle delle particelle fini e grossolane, ipotizzando di conseguenza che i sedimenti si raccogliessero più lentamente nel lago di Ginevra

I risultati della ricerca dimostrano invece che queste particelle trovano vie alternative per raggiungere il lago, vuoi passando da fiumi privi di centrali, oppure grazie ai dispositivi per lo spurgo delle dighe.

Ghiacciai e sedimenti - Allo stesso tempo, il cambiamento climatico sta compensando l'effetto di ritenzione delle centrali idroelettriche, in particolare attraverso lo scioglimento dei ghiacciai.

«I ghiacciai sono enormi serbatoi. Ora si stanno ritirando e sempre più sedimenti finiscono nei torrenti e nei fiumi», afferma citato in una nota Fritz Schlunegger, responsabile del progetto per conto dell'Università di Berna,.

Altro risultato sorprendente: i ricercatori sono stati in grado di vedere gli effetti della crisi finanziaria sul volume di sedimenti depositati in fondo al lago. Questo perché a seguito della crisi del 2008 si è costruito di meno. Le imprese del Vallese hanno di conseguenza estratto meno sabbia e ghiaia dal Rodano per produrre calcestruzzo. Il tutto si è tradotto in una maggiore quantità di sedimenti che in base ai dati raccolti hanno raggiunto il lago, dichiara Stuart Lane, dell'Università di Losanna.

Per lo studio, i ricercatori hanno esaminato i carotaggi dei sedimenti prelevati dal fondo del lago ed hanno proceduto ad un confronto con i dati sul rilascio di sedimenti e sul loro spostamento attraverso i corsi d'acqua, ottenuti dalle immagini dei ghiacciai riprese da droni e facendo ricorso a dati storici.

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COMMENTI
 

F.Netri 4 anni fa su tio
Ma chi li paga questi qua?
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