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SVIZZERA«Presto potrebbe diventare troppo caldo per i pesci»

30.06.19 - 19:13
Per la Svizzera si può già parlare di siccità diffusa? L’idrologo Massimiliano Zappa spiega la situazione attuale
Keystone
«Presto potrebbe diventare troppo caldo per i pesci»
Per la Svizzera si può già parlare di siccità diffusa? L’idrologo Massimiliano Zappa spiega la situazione attuale

BERNA - Il caldo in questi giorni sta tenendo in ostaggio tutta la Svizzera, e non solo. Ma soprattutto i temporali sembrano ancora piuttosto lontani. Come stanno i nostri fiumi e laghi?

Signor Zappa, una settimana fa aveva dichiarato che non c’erano segnali di siccità acuta. Tuttavia pochi giorni dopo, in un tweet, si legge che la mappa generale della siccità in Svizzera «si è scurita». Le previsioni non erano giuste?
«No. Ma sono stato un po’ troppo ottimista, e mi aspettavo che l’attuale periodo di calura sarebbe stato un po’ più tranquillo. In pochi giorni è cambiata l’umidità, e ciò ha contribuito ad aumentare la siccità in tutta la Svizzera. Il dato più sorprendente è stato l’aumento della temperatura dell’acqua». 

Quali sono le conseguenze più immediate?
«Molti piccoli fiumi dell’Altopiano centrale si sono riscaldati, e alcuni hanno raggiunto i 24 gradi. E per i pesci le temperature dei prossimi giorni potrebbero essere troppo alte. È possibile che debbano intervenire i club di pesca per iniziare le operazioni di salvataggio. Inoltre non è escluso che alcune zone particolarmente colpite dalla scarsità d’acqua l’anno scorso, ora ne limitino l'erogazione».

Cosa ha fatto scurire prima del previsto la carta per la diagnosi precoce della siccità? 
«Anche in montagna ci sono stati dei record di alte temperature. Di conseguenza i terreni riescono a conservare poca acqua. Lo stesso vale anche per i boschi, dove lo strato formato da foglie e rami si asciuga molto velocemente». 

Dunque si rischia una forte siccità?
«No, siamo molto lontani da una grave siccità. Non ci sono ancora segni di un’imminente scarsità d’acqua. Anche grazie alle piogge delle ultime settimane, che in alcuni luoghi sono state fin troppo abbondanti». 

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