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SVIZZERAServe più formazione sulle vaccinazioni

24.06.19 - 11:54
Oggi molti operatori attivi nel ramo sanitario ritengono insufficiente il tempo dedicato al tema
Keystone - foto d'archivio
Serve più formazione sulle vaccinazioni
Oggi molti operatori attivi nel ramo sanitario ritengono insufficiente il tempo dedicato al tema

BERNA - Occorre migliorare la formazione dei professionisti della sanità per quel che concerne la vaccinazione. È la conclusione a cui giungono tre studi commissionati dall'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) e presentati oggi a Berna. Lo scopo è accrescere la protezione della popolazione contro le malattie evitabili.

Oggi molti operatori attivi nel ramo sanitario ritengono insufficiente il tempo dedicato alle vaccinazioni nel quadro della loro formazione, ha spiegato in una conferenza stampa la responsabile della sezione vaccinazioni in seno all'UFSP Virginie Masserey. Ciò è vero in particolare per il personale non medico la cui attività è a contatto con neonati, bambini e genitori, come ostetrici e consulenti in puericultura.

Di conseguenza, questi operatori prendono meno spesso l'iniziativa di parlare di vaccinazioni con i loro pazienti. Potrebbero però avere un ruolo molto più importante vista la loro stretta relazione con il "cliente". In questo senso la formazione iniziale, continua e post accademica andrebbe ripensata sviluppando maggiormente le competenze in materia di consulenza e comunicazione, ha spiegato Masserey.

Lo scopo è giungere a una migliore informazione della popolazione dei rischi legati al vaccino ma anche e soprattutto di quelli legati alla malattia, ha affermato Daniel Koch, responsabile del reparto malattie trasmissibili dell'UFSP. In questo modo si aumenteranno le conoscenze della popolazione e si faciliterà il processo decisionale dei cittadini.

È infatti dimostrato che il livello di conoscenza ha un nesso diretto con l'atteggiamento nei confronti della vaccinazione. Le persone con conoscenze superiori alla media in materia di vaccinazione vi sono favorevoli nell'89% dei casi.

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