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BERNANessun «centesimo di pulizia» a Berna

19.06.19 - 17:57
Dopo varie critiche, la Capitale federale ha deciso di non introdurre la tassa destinata a ridurre il diffuso malcostume di abbandonare i rifiuti nelle aeree pubbliche
Keystone (archivio)
Nessun «centesimo di pulizia» a Berna
Dopo varie critiche, la Capitale federale ha deciso di non introdurre la tassa destinata a ridurre il diffuso malcostume di abbandonare i rifiuti nelle aeree pubbliche

BERNA - La Città di Berna rinuncia per il momento a introdurre un cosiddetto "centesimo per la pulizia", destinato a ridurre il diffuso malcostume di abbandonare rifiuti nelle aeree pubbliche, il cosiddetto littering.

L'iniziativa era stata presentata lo scorso febbraio e sarebbe stata una prima svizzera: l'idea - basata sul principio «chi inquina paga» - era di introdurre una tassa, che non avrebbe però colpito i consumatori maleducati, ma i cosiddetti «responsabili secondari».

Essa avrebbe colpito - in modo proporzionale al fatturato - dettaglianti, venditori di cibo da asporto (take-away) ed editori di giornali gratuiti, ma anche bar, ristoranti e organizzatori di eventi con oltre 1000 spettatori, con sconti e anche esoneri per chi avesse adottato misure anti-littering appropriate. Il provento sarebbe stato destinato a compensare i costi da essi indirettamente causati in termini di spazzatura abbandonata.

Il progetto ha tuttavia incontrato - nella procedura di consultazione - una viva opposizione da parte degli interessati. Contrari in particolare Migros e Coop, aveva riferito già il 26 febbraio il quotidiano locale "Der Bund". Secondo i colossi del commercio al dettaglio il balzello non è equo, sarebbe discutibile dal profilo legale, provocherebbe forti costi amministrativi e dovrà essere ribaltato sui clienti.

Anche l'associazione dei commercianti ha annunciato battaglia. PLR e UDC hanno sin dall'inizio sventagliato la minaccia del referendum semmai il progetto avesse preso corpo.

Il Municipio di Berna ha così annunciato oggi che ritira il progetto di "Sauberkeitsrappen" per tentare di elaborare con le parti interessate, entro fine anno, una "Sauberkeitscharta", ossia una «carta sulla pulizia». Secondo quanto indica un comunicato dell'amministrazione cittadina, essa dovrebbe contenere «provvedimenti chiari e misurabili» per evitare o perlomeno contenere il malcostume littering. È anche previsto un «efficace sistema di controllo».

«La carta ha lo stesso obiettivo del centesimo per la pulizia: si tratta di ridurre i rifiuti sullo spazio pubblico», ha spiegato la municipale socialista Ursula Wyss in una conferenza stampa. Se l'alternativa non dovesse andare in porto, la Città si riserva di riprendere i lavori per l'introduzione di una tassa.

Anno dopo anno la montagna di spazzatura che le autorità devono gestire sul suolo pubblico continua a crescere: nel 2018 - aveva riferito "Der Bund" a febbraio - essa ammontava a circa 4000 tonnellate. Indipendentemente da dove finiscano i rifiuti - correttamente negli appositi contenitori oppure in modo maleducato per strada - la Città deve sobbarcarsi costi per 11 milioni di franchi. Oneri che vengono assunti unicamente dai contribuenti. Con l'introduzione della nuova tassa - prevista al più presto nel 2021 - il Municipio si aspettava introiti di 3,4 milioni all'anno.

Un primo tentativo della Città di tassare i proprietari fondiari per coprire i costi di pulizia era fallito nel 2012 davanti al Tribunale federale. Le Città dovrebbero chiamare alla cassa le imprese responsabili, avevano allora indicato i supremi giudici di Losanna. La tassa - avevano aggiunto - dovrebbe essere concepita in modo da incentivare una riduzione dei rifiuti. Ursula Wyss si è detta convinta che il nuovo regolamento sarebbe stato accettato dal Tribunale federale.

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