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SVIZZERA11'000 firme contro l'iva sugli assorbenti

14.06.19 - 10:54
Sono state consegnate oggi alla Cancelleria federale in occasione dello sciopero nazionale delle donne
www.campax.org
11'000 firme contro l'iva sugli assorbenti
Sono state consegnate oggi alla Cancelleria federale in occasione dello sciopero nazionale delle donne

BERNA - "Bloody Unfair - riduciamo la tasse degli assorbenti": oltre 11'000 persone hanno firmato la petizione per chiedere un abbassamento delle imposte su prodotti igienici femminili. Oggi, in occasione dello sciopero nazionale delle donne, il testo è stato consegnato alla Cancelleria federale.

La petizione era stata lanciata lo scorso 8 marzo nella giornata internazionale della donna. La petizione chiede che tamponi, assorbenti e altri prodotti per l'igiene intima femminile siano soggetti all'aliquota IVA ridotta del 2,5% invece dell'attuale 7,7%.

Campax, l'associazione indipendente promotrice del testo, intende così compiere un primo e significativo passo per l'abolizione della Pink Tax (tassa rosa), ovvero la differenza di prezzo che esiste, a parità di prodotto, tra la versione per donna (quasi sempre più costosa) e quella per uomo.

Tra gli articoli soggetti all'aliquota ridotta ci sono tutti i prodotti alimentari, i medicinali, giornali, riviste e libri. Il fatto che un'aliquota più elevata venga applicata ai prodotti igienici per donne è "dannatamente ingiusto" ("bloody unfair", utilizzando un gioco di parole con l'inglese).

Il Consiglio nazionale è d'accordo. Nella sessione primaverile ha accolto una mozione del consigliere nazionale Jacques-André Maire (PS/NE), appoggiata anche dal Consiglio federale, che mira a ridurre l'aliquota al 2,5% per i prodotti per l'igiene di base del corpo, tra cui tamponi e assorbenti, ma anche pannolini per neonati, carta igienica, sapone e dentifricio. Un cambiamento simile in Svizzera avrebbe secondo Maire conseguenze limitate sulle entrate della Confederazione: dai 10 ai 15 milioni di franchi su un totale di 22 miliardi, ossia pari a una diminuzione dello «0,5 per mille delle suddette entrate». L'atto parlamentare deve ancora passare agli Stati.

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