A causa di un bug di easyJet, l’uomo ha perso il volo che doveva riportarlo a casa. Ma anche le staffe, quando lo hanno fatto attendere per un’ora con il piccolo in lacrime
GINEVRA - È rimasto bloccato all’aeroporto di Londra Luton, lontano da casa, con il bimbo di 16 mesi in braccio, senza un biberon. È successo a José lo scorso martedì. L’uomo si era recato in Inghilterra per “recuperare” il piccolo - in vacanza dalla nonna - e tornare subito a casa. Doveva essere un viaggio veloce andata e ritorno da Ginevra, ma imbarcarsi sul volo verso la Svizzera è diventato impossibile.
«La carta d’identità di mio figlio era stata registrata, il suo nome figurava sul mio biglietto, ma al momento dell’imbarco mi hanno detto che non compariva nel sistema», ha raccontato a 20 minutes.
José ha mostrato al personale di easyJet tutta la documentazione, ma non è stato possibile far salire il bambino sul velivolo, in quanto non registrato. «A quel punto ho prenotato un volo per la mattina successiva, alle 7». Ma i problemi non erano finiti.
«Per motivi di sicurezza all’aeroporto di Luton non è possibile tornare indietro liberamente una volta che sono stati oltrepassati i controlli di sicurezza - spiega ancora José -. Devi essere accompagnato da un impiegato della compagnia».
Dopo un’ora trascorsa nella sala d’aspetto, a fine pomeriggio, il bambino ha iniziato a piangere. E l’uomo ha sbottato. «Non ne potevo più e ho fatto un casino. La polizia ci ha scortati all'esterno. Almeno, eravamo fuori da lì», ironizza oggi José.
EasyJet, dal canto suo, ha ammesso che il problema è stato generato da un bug nel sistema. «È incredibile, mille storie per un bambino che non occupa neppure un posto sull’aereo», conclude il 40enne.
La compagnia low cost si è scusata con José, a cui sarà accreditato il costo del volo perso e verrà offerto un biglietto omaggio per il prossimo viaggio.