Una scelta che non piace a tutti. Una lettrice: «Mi sento messa sotto pressione e non riesco a dire di no»
ZURIGO - «Le chiedo gentilmente se le potremmo inviare una polizza di versamento». Ebbene sì, ora le organizzazioni benefiche fanno la raccolta fondi passando dai call center. Tra queste si conta Helvetas, ma anche Medici senza frontiere.
Una nuova consuetudine che però non piace a tutti. Una lettrice di 20 Minuten racconta, per esempio, di aver ricevuto più telefonate di questo genere. «Nel dialogo diretto mi sento messa sotto pressione e non riesco a dire di no». Helvetas, comunque, è convinta che le telefonate convengano. L'organizzazione fa contattare dal call center donatori già noti: «È molto più vantaggioso raggiungere telefonicamente persone che hanno già fatto una donazione, piuttosto che trovarne di nuove per strada o per posta».
La Fondazione Zewo, il servizio svizzero di certificazione per le organizzazioni di utilità pubblica, è a conoscenza della raccolta fondi effettuata dai call center: «È però importante che non venga fatta pressione».