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SVIZZERACreato un gruppo parlamentare per la tutela delle api

05.06.19 - 19:38
Il gruppo sarà diretto dai consiglieri nazionali Bernhard Guhl e Mathias Reynard e conterà 60 membri. Tra loro anche i ticinesi Carobbio, Chiesa, Regazzi e Romano
Tipress (archivio)
Creato un gruppo parlamentare per la tutela delle api
Il gruppo sarà diretto dai consiglieri nazionali Bernhard Guhl e Mathias Reynard e conterà 60 membri. Tra loro anche i ticinesi Carobbio, Chiesa, Regazzi e Romano

BERNA - In occasione di una colazione a base di miele oggi a Palazzo federale, alcuni deputati svizzeri hanno costituito un gruppo parlamentare per la tutela delle api e di altri insetti impollinatori. L'organizzazione degli apicoltori Apisuisse vuole così rafforzare i contatti con il Parlamento.

Il gruppo, che conta 60 membri, è diretto dai consiglieri nazionali Bernhard Guhl (BDP/AG) e Mathias Reynard (PS/VS). Guhl è egli stesso un apicoltore, mentre Reynard è impegnato più in generale nella lotta alla morte degli insetti. Vi fanno parte anche i deputati ticinesi Marina Carobbio (PS), presidente del Consiglio nazionale, Marco Chiesa (UDC), Fabio Regazzi (PPD) e Marco Romano (PPD).

Anche la politica dovrebbe interessarsi alla protezione delle api, siano esse selvatiche o mellifere, scrive Apisuise in un comunicato. L'associazione chiede di promuovere la biodiversità e attuare misure efficaci per ridurre immediatamente l'uso di pesticidi, che costituiscono un grosso pericolo per gli impollinatori. Inoltre, sono richiesti ulteriori sforzi per combattere più efficacemente le malattie delle api e i parassiti come l'acaro varroa destructor.

Mathias Götti Limacher, vicepresidente di Apisuisse, ha anche chiesto un maggiore impegno della Confederazione per la ricerca, l'allevamento e l'istruzione: «Molto sulle api è ancora un mistero; se vogliamo proteggere adeguatamente le api mellifere e le api selvatiche, dobbiamo conoscerle meglio. È necessario uno sforzo nella ricerca maggiore di quello attualmente profuso».

L'associazione mantello ricorda che la maggior parte degli allevatori d'api praticano l'attività nel tempo libero e per passione, senza ricavarne un profitto economico. Ecco perché la volontà individuale di investire denaro nella formazione è limitata. Perciò, tenuto conto dell'importanza economica, sociale e ambientale dell'apicoltura, Apisuisse ritiene necessario anche da parte della Confederazione un maggiore impegno finanziario in questo settore.

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COMMENTI
 

bobà 4 anni fa su tio
Ci chiediamo se il 5G sia nocivo alle persone, e se fosse nocivo alle api? Quanto tempo resisteremmo senza api ed il loro lavoro di impollinamento?

miba 4 anni fa su tio
Azz... ora riescono a far diventare un business anche le api...

sedelin 4 anni fa su tio
i pesticidi a colazione, pranzo e cena serviti caldi ai produttori.
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