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GINEVRACaso Maudet, nessun ricorso

29.05.19 - 09:52
La Camera penale di ricorso ginevrina aveva respinto la sua richiesta di ricusazione dei procuratori che conducono l'inchiesta una settimana fa
Keystone - foto d'archivio
Caso Maudet, nessun ricorso
La Camera penale di ricorso ginevrina aveva respinto la sua richiesta di ricusazione dei procuratori che conducono l'inchiesta una settimana fa

GINEVRA - Il consigliere di Stato ginevrino Pierre Maudet (PLR), indagato per presunta accettazione di vantaggi, non ricorrerà contro il rigetto della sua richiesta di ricusazione dei procuratori che conducono l'inchiesta. Ha preso la decisione «da solo» lo scorso fine settimana, affermano i suoi avvocati.

La Camera penale di ricorso ginevrina aveva respinto la sua richiesta una settimana fa, consentendo una riattivazione del procedimento penale. «Se Pierre Maudet avesse deciso di andare al Tribunale federale, non sarebbe più successo niente per parecchi mesi», spiegano i suoi legali Grégoire Mangeat e Fanny Margairaz in una intervista pubblicata oggi dalla Tribune de Genève.

«Il desiderio del nostro cliente è di vedere l'istruttoria avanzare e di poter mostrare la sua innocenza il più rapidamente possibile», aggiungono i due avvocati.

Maudet rimproverava al Ministero pubblico di aver trasmesso al Consiglio di Stato, lo scorso 9 gennaio, estratti di un verbale di un interrogatorio nel quale egli ha ammesso di aver avuto un comportamento «indegno» della sua funzione. In una nota diramata il 16 gennaio, i suoi legali parlavano di violazione del segreto d'ufficio.

In un comunicato odierno, l'interessato afferma di rimanere «convinto» che la trasmissione degli estratti sia stata «una violazione grave del segreto istruttorio».

Maudet è sotto inchiesta per presunta accettazione di vantaggi dopo il suo controverso viaggio ad Abu Dhabi nel 2015. I procuratori incaricati del caso stanno esaminando anche i versamenti effettuati dal gruppo alberghiero Manotel al Cercle Fazy-Favon e all'Association de soutien à Pierre Maudet per un totale di 105'000 franchi. Il gruppo avrebbe pure finanziato con 20mila franchi una festa di compleanno in onore del politico ginevrino.

Il procedimento penale a suo carico è condotto dal primo procuratore Stéphane Grodecki, assistito dal procuratore generale Olivier Jornot e dal primo procuratore Yves Bertossa. La richiesta di ricusazione aveva sospeso i loro lavori. I magistrati volevano infatti evitare il rischio di vedersi annullare ulteriori atti istruttori.

Maudet - che nel frattempo è stato destituito da buona parte delle competenze che aveva nel Consiglio di Stato ginevrino - ha ammesso di aver mentito sul viaggio compiuto nel novembre 2015 nella capitale degli Emirati Arabi Uniti, e di essere stato formalmente invitato dal principe ereditario di Abu Dhabi, lo sceicco Mohamed Bin Zayed bin Al-Nahyan, per assistere al gran premio di Formula Uno. Volo in business class e alloggio sono andati a carico della casa regnante per un importo di diverse decine di migliaia di franchi. All'inizio delle indagini, Maudet aveva affermato un anno fa che la fattura era stata saldata da un imprenditore libanese, «amico di un amico».

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