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BERNAViaggio in un paese senza laureati: «Qui non abbiamo la testa fra le nuvole»

29.05.19 - 06:16
In Svizzera ci sono sempre più laureati? Non a Därstetten (BE) dove non ce n'è nemmeno uno, ma per chi ci abita la cosa non sembra essere un gran problema
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Darstätten (BE) ha solo due laureati - il parroco e la dottoressa del paese - il resto della popolazione ha solo un diploma professionale.
Darstätten (BE) ha solo due laureati - il parroco e la dottoressa del paese - il resto della popolazione ha solo un diploma professionale.
Viaggio in un paese senza laureati: «Qui non abbiamo la testa fra le nuvole»
In Svizzera ci sono sempre più laureati? Non a Därstetten (BE) dove non ce n'è nemmeno uno, ma per chi ci abita la cosa non sembra essere un gran problema

BERNA - 855 anime, una posta, un baretto e 42 fattorie. Nessun museo, biblioteca e nemmeno una palestra dove fare Yoga. Nel paesino bernese di Därstetten ci sono solo due laureati (e non sono di lì): il parroco e la dottoressa.

Gli altri lavorano come contadini, artigiani, parrucchieri o fioristi. Una vera e propria rarità in un panorama nazionale in cui i laureati sono (e saranno) sempre di più, con problemi dal punto di vista dell'impiego. Ma come la vivono i diretti interessati?

«Non siamo più stupidi dei laureati»

Non sente la mancanza di un titolo universitario Erwin (26 anni) e che fa il contadino: «L'intelligenza non si ferma allo studio, è riduttivo. Di sicuro noi non siamo più stupidi. Anche per lavorare il legno, smontare un motore e capire come funziona bisogna usare la testa. Io alla fine della giornata guardo il mio campo falciato, le mucche, e sono contento».

«Per me, che non ho studiato in politica è una guerra»

Thomas (46 anni) impegnato in politica anche a livello cantonale, il peso del diploma – però – lo sente eccome: «Quando mi trovo ad avere a che fare con altri politici che hanno studiato mi trovo in difficoltà, soprattutto con gli avvocati. Secondo me però perdono di vista le soluzioni più semplici. Avrebbero bisogno di imparare un po' l'umiltà, glielo consiglio».

«Noi non abbiamo la testa fra le nuvole»

Katja (24 anni) che fa la commessa ritiene che chi non è laureato abbia una vita «senza una testa sempre fra le nuvole». Ma non demonizza lo studio: «A casa nostra è sempre stato importante, ma il giusto. Non penso si debba rovinare la vita dei ragazzi per mandarli al liceo. C'è bisogno anche di apprendistati».

«Eppure in Svizzera di lauree ne mancano», spiega a 20 Minuten Matthias Ammann di Avenir Suisse, «per far fronte alle richieste del mercato dobbiamo quindi dipendere dall'immigrazione di lavoratori qualificati dall'estero». 

In una Confederazione sempre più "studiata", come si situa una situazione come quella di Därstetten? «In verità bene, con meno artigiani il valore del loro lavoro aumenta: non è un caso che queste tipologie di lavoro hanno visto un aumento nelle retribuzioni del 20% tra il 1996 e il 2016», spiega Ammann, «in generale, però, valutare una comunità in base ai titoli di studio è semplicemente sbagliato. È vero che, in futuro, si tratterà di realtà sempre più rare». 

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COMMENTI
 

Asdo 4 anni fa su tio
È raro vedere un articolo del genere. Generalmente quando ne parlano in trasmissioni quali patti chiari o altre dove sono presenti figure pubbliche, traspare l'idea che i ragazzi che non vadano al liceo siano tutti quelli di "qualità inferiore". Ovviamente anche questo articolo è fazioso, visto che entrambi i tipi di studio e professioni sono necessari

dan007 4 anni fa su tio
Studiare non è la chiave del successo per la vita ma uno stereotipo inculcato dai genitori negli anni del dopoguerra la felicità è l’obbiettivo principale ma bisogna comunque evitare di vivere nell’ ignoranza
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