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BERNAUna ragazza su 3 contatta sconosciuti in rete, una su 7 li incontra

23.05.19 - 11:16
È quanto emerge da uno studio sul comportamento online dei giovani fra 9 e 16 anni
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Una ragazza su 3 contatta sconosciuti in rete, una su 7 li incontra
È quanto emerge da uno studio sul comportamento online dei giovani fra 9 e 16 anni

BERNA - Una ragazza o un ragazzo su tre (34%) è entrato in contatto con uno sconosciuto su internet e uno su sette (15%) è arrivato a incontrarlo nella vita reale, con punte di rispettivamente del 63% e del 33% fra i 15-16enni. È uno degli elementi che emerge da uno studio pubblicato oggi sul comportamento online dei giovani fra 9 e 16 anni.

Rischio fra i giovani - La ricerca realizzata dall'Alta scuola pedagogica del canton Svitto si basa su un sondaggio effettuato presso 67 classi nella Svizzera tedesca e in Romandia, interpellando 1026 allievi e 67 docenti. Al centro dell'attenzione figurano i rischi connessi a internet: è emerso che il 26% dei ragazzi di 9-10 anni è già stato confrontato con almeno un rischio, quota che sale con l'età per arrivare al 94% fra i 15-16enni.

Interessati anche i più piccoli - Il fenomeno delle conoscenze attraverso internet interessa anche i più piccoli (9-10 anni), anche se in misura limitata (4%, sfociati nel 2% in incontri). In generale per l'insieme del campione va peraltro aggiunto che la maggior parte degli interpellati ha vissuto tali incontri come un'esperienza positiva o neutra.

Tantissime richieste sessuali - Il 21% dei ragazzi è stato oggetto del cosiddetto grooming, cioè sono state richieste online informazioni a carattere sessuale, nonostante essi non volessero dare alcuna comunicazione in merito: la percentuale sale al 22% fra i 13-14enni e al 41% tra i 15-16enni.

Il 35% degli intervistati ha visto rappresentazioni a carattere sessuale. Anche in questo caso la quota cresce con l'aumentare dell'età, dal 10% tra i bambini di 9-10 anni al 68% tra gli adolescenti di 15-16 anni. Il 24% ha ricevuto messaggi a carattere sessuale (42% fra 15-16enni). Il 3–10% degli intervistati ha già inviato in prima persona messaggi a carattere sessuale e il 2% dei giovani di età compresa fra gli 11-16enni è stato ricattato da qualcuno a cui aveva inviato un messaggio di questo genere.

Contenuti problematici per la metà degli utenti - Il contatto con contenuti problematici generati dagli utenti è il rischio più frequente e riguarda il 51% degli intervistati. Particolarmente comune, seppur in linea di massima non attivamente ricercato, è il contatto con immagini sanguinose o violente. Con l'inizio nella pubertà aumenta anche il contatto con contenuti inerenti al consumo di droghe, all'autolesionismo e al suicidio.

Odio e ciberbullismo - Il 21% degli intervistati ha visto contenuti volti a istigare all'odio in internet, rivolti contro determinati gruppi di persone. Il 24% è già stato oggetto di discriminazione. Tra l’1 e il 5% degli intervistati è stato confrontato al ciberbullismo.

Il 10% degli intervistati ha speso troppo in videogiochi. I più colpiti sono i giovani tra i 15-16enni (32%). Solo il 3% degli intervistati ha perso denaro perché ha subito una truffa in Internet.

Il telefonino è lo strumento principale per l'accesso a internet - Lo smartphone è diventato il più importante strumento di accesso a internet. Il 49% dei bambini di età compresa fra i 9 e i 10 anni lo utilizza già almeno una volta alla settimana per navigare in rete. Più di tre quarti degli intervistati utilizzano internet per l'intrattenimento: ascoltano musica e guardano video regolarmente. Le reti sociali e la comunicazione con amici e parenti sono attività importanti soprattutto per gli utenti più grandi. Un quarto dei bambini di 9-10 anni e due terzi dei giovani di 15-16enni utilizzano regolarmente il web per lavori scolastici e compiti a casa.

Le raccomandazioni - Gli estensori della ricerca avanzano otto raccomandazioni per diminuire i rischi relativi al contatto fra i giovani e internet. Primo, incoraggiare gli interessati a parlare delle proprie esperienze: una parte notevole (29%) dei ragazzi che sono stati confrontati a qualcosa di sgradevole non ne ha parlato con nessuno. Secondo, sensibilizzare i grandi fruitori di smartphone (i rischi aumentano quanto più si usa il cellulare). Terzo, insegnare ad abbandonare pagine web o app in caso di esperienze spiacevoli, evitando strategie di confronto. Quarto, insegnare sui media sociali a bloccare utenti o segnalare contenuti. Quinto, rendere consapevoli della portata delle loro azioni coloro che svolgono attività al alto rischio, come l'invio di contenuti a carattere sessuali. Sesto, chiarire le competenze per gestione dei rischi fra genitori e scuola. Settimo, promuovere un'ampia dotazione di materiale didattico per l'insegnamento. Ottavo, garantire ai docenti il tempo necessario per affrontare questi temi.
 
 

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COMMENTI
 

Cleofe 4 anni fa su tio
eh gia. qualcuno pero' glielo mette dentro..

nordico 4 anni fa su tio
Una volta c'erano solo i genitori. Poi sono arrivate le baby-sitter. Più tardi ancora sono arrivati i DVD. Ora abbiamo internet. E ogni volta il livello di pericolosità è salito. Sarebbe opportuno che i genitori ritornassero a occuparsi dei figli, prima che a occuparsi di loro siano altre persone che non sono esattamente interessate al loro benessere.

skorpio 4 anni fa su tio
non ci sono raccomandazioni o leggi che tengono. qui la colpa è unicamente dei genitori: chi compra al BAMBINO il telefonino? chi fa abbonamenti senza limiti? chi non controlla i propri figli perchè occupati a farsi selfie, chattare, etc...? Povero mondo...a questi genitori vorrei dire: "piuttosto non fate figli, così ve la potete spassare e non rovinate nessuno"!

Laika1 4 anni fa su tio
Complimenti a tutti i genitori che lasciano navigare i propri figli!!! Imparate ad andare al parco giochi con loro o a fare attività idonee a loro non a condividere i social!!!!

miba 4 anni fa su tio
Risposta a Laika1
Breve e chiara e concordo al 100%. Ma c'è un problema e cioè che una persona non può dare agli altri quello che non possiede quindi se già i genitori sono perennemente incollati al cellulare e social-dipendenti ben difficilmente potranno dare ai propri figli quello di cui avrebbero bisogno........
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