La 30enne "denuncia" la politica repressiva nei confronti dei ciclisti, nonostante si incoraggi la popolazione a utilizzare la mobilità sostenibile
LOSANNA - «Parlano tanto di mobilità sostenibile, ma poi multano le persone in bicicletta e senza preavviso». È molto arrabbiata la donna che si è rivolta a 20 minutes per “denunciare” il trattamento subito. Ha deciso di recarsi al lavoro su due ruote, senza inquinare, ma ha preso una multa. E non riesce ad accettarla.
La sua colpa? Pedalava, seppure a passo d’uomo, in una zona pedonale. «Qual è il messaggio che il Comune e la polizia intendono dare con questa repressione?», si chiede la 30enne.
Le risponde Arnaud Nicolay, segretario generale di PRO VELO a Losanna: «È vero che la sanzione può sembrare “esagerata”, ma su quella strada (la rue de l’Ale) circolano molti pedoni e la convivenza con i ciclisti risulta parecchio difficile». Però aggiunge: «La repressione dovrebbe venire applicata solo nei casi di messa in pericolo manifesta degli altri utenti della strada».
L’associazione, inoltre, ritiene che attraversare Losanna in bicicletta sia davvero complicato o troppo pericoloso. Questo incoraggerebbe comportamenti inappropriati da parte delle persone che utilizzano le due ruote.
Dalla Città rispondono invece che «le biciclette spesso rappresentano un fastidio per i pedoni, addirittura un pericolo a volte». E negano la “volontà repressiva”, sottolineando come, ove possibile, ai ciclisti è permesso l'accesso alle aree pedonali, se non ci sono valide alternative.
Nel caso specifico, la 30enne «avrebbe trovato un’alternativa a 30 metri» da dove ha preso la multa.