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SVIZZERARebord e il servizio civile: una «votazione del c...»

06.05.19 - 06:04
Il capo dell'esercito, assicurano da Berna, non teme un'eventuale chiamata alle urne, ma ha solamente voluto «attirare l'attenzione» su un tema delicato
KEYSTONE
Per il capo dell'esercito Philippe Rebord quella sul servizio civile sarebbe una «votazione del c...».
Per il capo dell'esercito Philippe Rebord quella sul servizio civile sarebbe una «votazione del c...».
Rebord e il servizio civile: una «votazione del c...»
Il capo dell'esercito, assicurano da Berna, non teme un'eventuale chiamata alle urne, ma ha solamente voluto «attirare l'attenzione» su un tema delicato

BERNA - «Una votazione del c...»: così si è espresso il capo dell'esercito Philippe Rebord durante un evento ufficiale lo scorso mese di aprile.

Il progetto di Berna - La colorita espressione riguardava il possibile referendum contro il progetto finalizzato a rendere meno attrattivo il servizio civile. Lo scorso mese di febbraio il Consiglio federale ha fatto sapere di aver intenzione di ridurre sensibilmente il numero delle ammissioni. I dati del primo trimestre 2019 confermano il trend in aumento, con una crescita dell'1,7%. Verrebbero introdotte otto misure (le sette misure proposte in consultazione più una aggiuntiva) che dovrebbero consentire di frenare la “fuoriuscita” di militari che hanno adempiuto la scuola reclute, di specialisti e quadri dell’esercito.

«Attirare l'attenzione» - Cosa intendeva dire Rebord nel corso dell'evento svoltosi a Ittingen, nel canton Turgovia, sull'eventuale votazione? Secondo il portavoce dell'esercito Stefan Hofer - contattato da 20 Minuten - non si tratta di un'espressione di disperazione: «Con quella scelta di vocaboli, per lui estremamente insolita, voleva attirare l'attenzione e sottolineare la situazione in cui un possibile referendum porterebbe l'esercito». Hofer ha aggiunto che i risultati del servizio civile in Svizzera sono riconosciuti e apprezzati, ma sottolinea come l'esercito investa molto nella formazione e vedersi sfuggire gli specialisti sarebbe una perdita «di un sacco di tempo e di denaro».

Troppo attrattivo - In Parlamento c'è chi la pensa allo stesso modo: il consigliere nazionale Udc Werner Salzmann ritiene che attualmente il servizio civile sia troppo attrattivo. «L'esercito non può più competere con i suoi numerosi vantaggi». Come, ad esempio, decidere dove e quando adempiere agli obblighi e dormire a casa propria. Se l'aumento proseguirà anche in futuro le conseguenze saranno fatali, prevede il deputato bernese: «In pochi anni l'esercito avrà troppo poco personale per poter funzionare».

I militari hanno paura? - Il previsto inasprimento della legge dimostra la mancanza di rispetto dell'esercito per il servizio civile, afferma Lewin Lempert del Gruppo per una Svizzera senza Esercito. «Questo è un tentativo di ostacolare coloro che svolgono un servizio alla comunità, giovani che fanno qualcosa di significativo per la società». L'esercito dovrebbe chiedersi perché viene abbandonato in maniera crescente, aggiunge. I toni usati da Rebord dimostrano a suo dire - al contrario di quanto assicurato dal portavoce dell'armata - che i militari temono una sconfitta alle urne.

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