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SVIZZERASempre meno soldi a fine mese, calano i salari reali

30.04.19 - 10:23
Gli stipendi nominali sono cresciuti dello 0,5%, ma l'inflazione si è attestata a +0,9%
Depositphotos - foto d'archivio
Sempre meno soldi a fine mese, calano i salari reali
Gli stipendi nominali sono cresciuti dello 0,5%, ma l'inflazione si è attestata a +0,9%

NEUCHÂTEL - Meno soldi a disposizione alla fine del mese per i dipendenti in Svizzera: i salari reali nel 2018 sono diminuiti dello 0,4% rispetto all'anno prima, emerge dai dati pubblicati oggi dall'Ufficio federale di statistica (UST). I timidi aumenti nominali sono stati infatti erosi dall'inflazione.

Gli stipendi nominali sono cresciuti in media dello 0,5%, confermando una tendenza osservata dal 2010, con tassi di crescita che non hanno superato l'1% (ultimi anni: +0,4 nel 2017, +0,7% nel 2016 e +0,4% nel 2015).

In generale le decisioni di adeguamenti salariali per il 2018 sono state prese alla fine del 2017, quando il rincaro per l'anno seguente era stimato al +0,2%. L'inflazione si è poi rivelata assai superiore, pari al +0,9%, secondo i dati UST. Quella percepita da diversi consumatori rischia però di essere stata anche più elevata, visto che come noto i funzionari di Neuchâtel non comprendono nel loro paniere dei prezzi i premi dell'assicurazione malattia, aumentati in media del 4% nel 2018 per gli adulti e del 5% per i minorenni.

I salari reali medi sono quindi scesi dello 0,4% (+0,5% nominale meno 0,9% inflazione). Il dato medio riassume naturalmente una realtà settoriale assai più variegata: si va dal +0,8% del ramo chimico farmaceutico al -1,3% dell'industria del legno, della carta e dalla stampa, passando da realtà intermedie come per esempio commercio al dettaglio (+0,1%), costruzione (-0,4%) e amministrazione pubblica (-0,6%). Complessivamente il settore secondario presenta un -0,6% e quello terziario un -0,4%.

Tornando al dato generale elvetico, va rilevato che è il secondo anno consecutivo che si registra una flessione, dopo il -0,1% del 2017. Per ritrovare invece un terzo anno negativo bisogna risalire al 2008 (-0,4%). In mezzo vi sono annate con il segno più: negli ultimi cinque anni (dal 2014 al 2018) il ritmo annuo medio della progressione dei salari reali è stato, per l'insieme degli stipendiati, dello 0,6% (+0,5% per gli uomini e +0,7% per le donne; +0,5% nel secondario, +0,6% nel terziario).

Ad aver maggiormente influenzato l'andamento al rialzo durante questo lustro anni sono stati due rami ad alta densità di ricerca e sviluppo, nonché fortemente orientati all'esportazione: si tratta dell'industria chimica e farmaceutica (+1,1%) e di quelle della fabbricazione di prodotti informatici, elettronici, elettrici, ottici e dell'orologeria (+0,8%). Gli altri rami industriali hanno presentato tassi di crescita annui medi compresi tra +0,2% e +0,7%.

Nel terziario, le evoluzioni più marcate sono state osservate nel comparto dei servizi finanziari e delle attività assicurative (+1,1%), nonché nel campo editoria, audiovisivo, radiotelevisione e telecomunicazioni (+0,9%). Gli aumenti reali medi più contenuti sono stati per contro registrati nel ramo del trasporto e magazzinaggio (+0,1%) nonché in quello delle attività amministrative e di servizi di supporto (+0,3%).

Evoluzione allarmante - È un’evoluzione «allarmante», ha commentato oggi l’Unione sindacale svizzera (USS). Sebbene l'economia elvetica viaggi a pieno regime le buste paga si sono fatte più leggere nel 2018, deplora l'USS in un comunicato odierno. I datori di lavoro - aggiunge la federazione sindacale - hanno privato i salariati degli effetti della crescita. Tutto questo in un contesto di pigioni elevate e di costante aumento dei premi dell'assicurazione malattia.

A detta dell'USS le cifre diffuse dall'UST sono particolarmente scioccanti in relazione al settore della costruzione: malgrado anni di alta congiuntura nel ramo si è assistito a una perdita reale pure dello 0,4%. L'Unione sindacale chiede ora "aumenti sostanziali". La "nuova intransigenza" dei datori di lavoro viene ritenuta inaccettabile: anche i dipendenti devono poter approfittare della crescita economica.

Sulla stessa lunghezza d'onda è il sindacato Syna, che rivendica aumenti salariali per tutti. Ritocchi supplementari degli stipendi minimi vanno inoltre garantiti nei comparti con buste paga leggere, quali vendita, ristorazione e parrucchieri.

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COMMENTI
 

patrick28 4 anni fa su tio
Forza UE !! Sempre

lollo68 4 anni fa su tio
Nel calcolo non hanno tenuto conto dei premi della cassa malati? Eppure è la prima voce di spesa per la nostra famiglia: il grafico mensile delle entrate e delle uscite della banca è quasi sempre a favore di quest'ultimo.

tip75 4 anni fa su tio
pensa un po’ in ticino...

LAMIA 4 anni fa su tio
Ma che scoperta. È quello che vogliono padrona to e chi ci vuole in EU! A quando la riduzione delle quote sindacali?
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