GINEVRANuovi ricorsi per la legge sulla laicità

GINEVRA - Nuovi ricorsi sono stati depositati a Ginevra contro la legge sulla laicità, che vieta agli eletti negli esecutivi e nei legislativi di sfoggiare segni religiosi "ostentatori".

Otto donne musulmane che indossano il velo e l'Unione delle organizzazioni musulmane di Ginevra (UOMG) ritengono che il testo violi la libertà religiosa. Anche SolidaritéS (movimento di sinistra) ha inoltrato un ricorso.

Ad essere contestati sono in particolare tre articoli di legge, che porterebbero a discriminazioni su base religiosa, ma anche sessuale, ha rilevato Laïla Batou, avvocata che rappresenta le otto donne e l'UOMG. Il reclamo di SolidaritéS fa riferimento agli stessi aspetti sollevati da UOMG.

Contro la legge - accettata in votazione lo scorso febbraio - sono già stati depositati altri ricorsi da parte dei Verdi e della Rete evangelica ginevrina. La Camera amministrativa della Corte di giustizia ha concesso l'effetto sospensivo a uno di questi, in attesa di una decisione sulla questione.