Inizia così la lettera che la Chiesa cattolica zurighese ha scritto al Papa, in cui chiede «misure decisive contro gli abusi sessuali»
ZURIGO - «La Chiesa cattolica è in fiamme» ed anche nel canton Zurigo molte persone gli voltano le spalle per il fuoco «appiccato dai suoi stessi pastori». Si apre così una lettera aperta rivolta a papa Francesco, con la quale la Chiesa cattolica zurighese chiede misure «decisive contro gli abusi sessuali».
La lettera aperta, pubblicata a pagamento sui principali quotidiani zurighesi, fra cui la NZZ e il Tages Anzeiger, è firmata dal vicario generale Josef Annen e dalla presidente del sinodo cantonale Franziska Driessen-Reding.
«L'ampiezza degli abusi sessuali, ad esempio contro minorenni e suore, va oltre ogni immaginazione», scrivono gli autori della lettera. «Come le vittime e le loro famiglie, siamo sconcertati e chiediamo misure decisive per prevenire e lottare contro questo fenomeno a livello mondiale. A Zurigo abbiamo intrapreso tutto ciò che è in nostro potere per prevenire gli abusi».
«Le sue parole chiare sono importanti per noi. Ma non sono abbastanza», scrivono i cattolici zurighesi al Pontefice. La situazione della Chiesa è «drammatica» e «paragonabile a quella che qui a Zurigo avevamo 500 anni fa, alla vigilia della Riforma».
Per secoli la Chiesa «ha soffocato e demonizzato la sessualità». «Una sessualità repressa e immatura è il terreno su cui crescono gli abusi». Per questo i cattolici del canton Zurigo auspicano un approccio «più realistico» alla sessualità.
I cattolici zurighesi si battono per una chiara separazione dei poteri all'interno della Chiesa. In una società aperta e democratica «il potere va limitato, condiviso e controllato», come avviene ad esempio con i sinodi.
Ci vogliono «tribunali indipendenti davanti ai quali poter far valere i diritti fondamentali». I cattolici zurighesi auspicano che i sinodi possano decidere «a livello regionale» sulle condizioni per accedere alle cariche ecclesiastiche, e in particolare sul celibato dei preti o l'inclusione delle donne.
La lettera aperta contiene inoltre un invito al nuovo vescovo della diocesi di Coira - la più vasta della Svizzera da cui dipende anche il canton Zurigo - a schierarsi «in modo incondizionato in favore di una Chiesa sinodale». L'attuale vescovo, Vitus Huonder, spesso criticato per le sue posizione rigide e conservatrici in materia di sessualità e famiglia, lascia l'incarico a Pasqua.