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Secondo la consigliera di Stato, dalla copertina potrebbe sembrare che sia lei l'autrice. Il giornalista: «La censura preventiva viola la libertà d'espressione»
LOSANNA - Il Tribunale dell'Est vodese ha vietato provvisoriamente la pubblicazione e la diffusione di un libro del giornalista Fabien Dunand sulla consigliera di Stato vodese PLR Jacqueline de Quattro. L'opera, di 190 pagine, critica fortemente l'operato della responsabile del Dipartimento dell'ambiente e del territorio.
Su richiesta della stessa de Quattro, la Corte vodese ha ordinato ieri provvedimenti superprovvisionali in merito al libro "Une conseillère d'Etat ne devrait pas dire ça" (letteralmente, "Una consigliera di Stato non dovrebbe dirlo").
I giudici vietano così - pena una multa - di pubblicare, distribuire e promuovere il libro, indica l'Ufficio stampa del canton Vaud in una nota odierna ai media.
Il tribunale ha inoltre ordinato il ritiro immediato dell'opera dal commercio. Una decisione che rimarrà valido fino alla decisione sulla richiesta di provvedimenti cautelari presentata dalla consigliera di Stato vodese. Quest'ultima è contraria all'utilizzo non autorizzato della sua immagine e del suo nome. Secondo de Quattro, la copertina può creare confusione, poiché potrebbe sembrare che sia lei l'autrice o che sia in qualche modo associata alla pubblicazione.
Dal comunicato emerge anche che la responsabile del Dipartimento vodese dell'ambiente e del territorio non farà ulteriori commenti su questo libro. Tuttavia, viene ricordato che Dunand «è oggetto di un'inchiesta penale per diffamazione e calunnia», in riferimento alla vertenza che oppone da alcuni mesi i due colossi vodesi dell'edilizia Bernard Nicod e Orllati. Proprio nell'ambito di questa vicenda, Dunand - ex caporedattore del quotidiano romando 24 heures ed attualmente consulente nella comunicazione - nel dicembre 2017 aveva rimproverato a de Quattro un «conflitto di interessi».
Reazione immediata - La reazione da parte dell'autore e dell'editore - Editions Attinger - è arrivata subito: «Tutto ciò che viene raccontato nel libro è stato detto tramite i media, sul profilo Facebook della consigliera di Stato, oppure nelle sedute del Gran Consiglio sulla base del Bollettino ufficiale del Parlamento cantonale», indicano in una nota.
«Senza motivazione, la censura preventiva, anche provvisoria, di questo libro è già una grave violazione della libertà di espressione in una vecchia democrazia rispettosa della diversità delle opinioni», si legge nel comunicato, in cui viene sottolineato che dovrà essere la giustizia a decidere se il libro potrà essere pubblicato e letto dai cittadini vodesi.
