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GIURAInvestì un ragazzo uccidendolo, chiesti 6,5 anni

25.03.19 - 16:41
L'omicidio con dolo eventuale significa che l'automobilista ha preso dei rischi sottovalutandoli e sottovalutando le loro conseguenze, ossia il decesso del pedone
Keystone - foto d'archivio
Investì un ragazzo uccidendolo, chiesti 6,5 anni
L'omicidio con dolo eventuale significa che l'automobilista ha preso dei rischi sottovalutandoli e sottovalutando le loro conseguenze, ossia il decesso del pedone

PORRENTRUY JU - Si è aperto oggi davanti al Tribunale di prima istanza di Porrentruy (JU) il processo contro un automobilista accusato di aver investito mortalmente nel 2016 un 21enne su un passaggio pedonale a Les Emibois (JU), senza preoccuparsi della sua vittima. La procuratrice pubblica ha chiesto una pena detentiva di 6,5 anni per omicidio intenzionale con dolo eventuale.

Durante un fine settimana del novembre 2016, verso l'una di notte, il giovane stava recandosi alla fermata dell'autobus assieme alla compagna, quando è stato travolto da una vettura guidata da un automobilista 26enne della regione. Nonostante l'arrivo sul posto di un medico e di un'ambulanza, il 21enne decedette per le gravi ferite riportate (il suo corpo fu proiettato a 49 metri di distanza).

Dal canto suo il conducente, dopo essersi fermato e aver guardato brevemente in direzione del luogo dell'incidente, proseguì il tragitto fino al domicilio dei genitori, dove la polizia lo rintracciò qualche ora più tardi. L'automobilista urtò pure con la sua vettura due cartelli per la segnaletica stradale, stando al Ministero pubblico.

«Quanto è successo mi ha colpito enormemente», ha dichiarato oggi l'imputato in lacrime. Domiciliato a Le Noirmont (JU), il 26enne ha affermato di non poter spiegare perché non sia riuscito a vedere i due giovani, mentre attraversavano la strada sulle strisce pedonali. «Non so davvero cosa dire», ha ripetuto scoppiando in singhiozzi.

Velocità eccessiva e alcool - Al momento dello choc, il veicolo viaggiava tra gli 80 e i 94 Km/h, stando a una perizia tecnica, mentre la velocità massima consentita su quel tratto di strada era di 60 km/h. Il conducente era pure sotto l'influsso dell'alcool, secondo l'atto di accusa.

Ma il 26enne non è l'unico sul banco degli imputati. Un procedimento è stato infatti aperto contro un secondo automobilista. Entrambi avevano lasciato un ritrovo pubblico e avevano preso il volante ciascuno a bordo della propria vettura. Le due auto si inseguivano a una velocità eccessiva. «V'era uno spirito di competizione tra i due», ha affermato la procuratrice Frédérique Comte, evocando una corsa tra i due uomini che volevano mostrare l'uno all'altro la loro superiorità al volante.

Con il suo comportamento, il secondo imputato ha contribuito al rischio di causare un incidente, ha rilevato la rappresentante del Ministero pubblico, chiedendo una pena detentiva di 4 anni. Durante l'interrogatorio, il secondo imputato ha invece contestato tutti i capi d'accusa.

«Comportamento sornione» - «Vi sono due imputati che mentono, che hanno un comportamento sornione», ha dichiarato Frédérique Comte, accusando entrambi di nascondere qualcosa e di minimizzare i fatti. «Non c'è ombra di dubbio», ha aggiunto al termine della sua requisitoria durata due ore. La procuratrice ha messo in risalto le dichiarazioni contraddittorie dei due uomini.

L'omicidio con dolo eventuale significa che l'automobilista ha preso dei rischi sottovalutandoli e sottovalutando le loro conseguenze, ossia il decesso del pedone. Se il tribunale deciderà che l'imputato principale è responsabile di un omicidio con dolo eventuale, la pena sarà superiore a quella a cui rischierebbe per omicidio colposo.

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