Il divieto di indossare simboli religiosi è limitato nel tempo e si applica a un contesto specifico, quindi non viola la libertà religiosa
LOSANNA - Il divieto di indossare simboli religiosi imposto ai dipendenti del Tribunale cantonale di Basilea Città in presenza delle parti, non viola la libertà religiosa. Il Tribunale federale (TF) ha respinto il ricorso di un avvocato contro questa norma.
Nell'aprile 2018 i cinque membri dell'organo di amministrazione della giustizia cantonale avevano deciso di apportare diverse modifiche al regolamento del personale di giustizia. In particolare, avevano aggiunto una disposizione che stabilisce che i giudici, gli impiegati e gli altri collaboratori presenti alle udienze non devono indossare simboli religiosi in presenza di terzi.
Un avvocato basilese aveva presentato ricorso al TF, chiedendo la soppressione della norma in quanto violerebbe la libertà di coscienza e di credo.
In una sentenza pubblicata oggi, l'Alta Corte ritiene che la violazione della libertà religiosa non sia grave. Il divieto di indossare simboli religiosi è limitato nel tempo e si applica a un contesto specifico. Sono infatti vietati solo i simboli religiosi visibili.
Inoltre, prosegue il TF, questo regolamento è nell'interesse pubblico: le parti coinvolte in procedimenti giudiziari non devono sentirsi confrontate con pregiudizi religiosi. In questo senso, il divieto è conforme al principio di proporzionalità, concludono i giudici dell'Alta Corte.