Cerca e trova immobili

SVIZZERA / FRANCIARamadan rimane nel mirino della giustizia francese

14.03.19 - 16:49
L'intellettuale 56enne respinge ogni accusa, ma nel corso del procedimento ha ammesso di aver avuto in passato relazioni extraconiugali e rapporti «di dominazione» consenzienti
Keystone - foto d'archivio
Ramadan rimane nel mirino della giustizia francese
L'intellettuale 56enne respinge ogni accusa, ma nel corso del procedimento ha ammesso di aver avuto in passato relazioni extraconiugali e rapporti «di dominazione» consenzienti

PARIGI - La Corte d'appello di Parigi ha respinto la richiesta di annullamento delle accuse di stupro a carico dell'islamologo svizzero-egiziano Tariq Ramadan, inoltrata dal suo avvocato. Il Tribunale ha dunque confermato la decisione dei giudici istruttori francesi, che la scorsa estate avevano ritenuto «prematura» la richiesta del controverso intellettuale.

Ramadan, tornato in libertà lo scorso novembre, era stato incolpato e incarcerato il 2 febbraio 2018 per «violenza carnale» e «violenza carnale su persona vulnerabile» dopo denunce presentate dalla militante laica franco-tunisina, ex salafista, Henda Ayari, e di un'altra donna, soprannominata Christelle dai media. Entrambe affermano di aver subito rapporti sessuali di estrema violenza, rispettivamente nel 2012 a Parigi e nel 2009 a Lione.

L'intellettuale 56enne respinge ogni accusa, ma nel corso del procedimento ha ammesso di aver avuto in passato relazioni extraconiugali e rapporti «di dominazione» consenzienti.

Dall'estate scorsa l'islamologo richiede di essere considerato «testimone assistito» (da un avvocato), uno status intermedio tra la preincriminazione da parte del giudice istruttore ("mise en examen", termine che ha sostituito "inculpation" nel codice di procedura penale francese e che precede l'eventuale "mise en accusation" vera e propria con rinvio a giudizio) e la semplice citazione quale testimone. Attualmente, in seguito alla decisione della Corte parigina, vengono mantenute le due preincriminazioni da parte del giudice istruttore ("mise en examen").

I giudici istruttori hanno però negato questa richiesta a Ramadan poiché giudicata "prematura". All'epoca, l'intellettuale negava ogni rapporto con le sue accusatrici (riconosciute solo a ottobre), ma aveva già ammesso le relazioni extra-coniugali, di cui una con una terza donna che lo accusava di stupro. Tuttavia, per quest'ultimo caso l'islamologo non è stato accusato.

La situazione di Ramadan è cambiata lo scorso settembre in seguito al rinvenimento di centinaia di SMS inequivocabili da un vecchio telefono di Christelle. A novembre - a sorpresa - la Corte d'appello di Parigi ha concesso, con condizioni, la scarcerazione dell'uomo alla sua quarta richiesta di liberazione.

La fitta "corrispondenza" tra l'intellettuale e l'accusatrice ha indebolito la loro testimonianza: in particolare un messaggio in cui Christelle scrive che Ramadan gli è «mancato» dopo essere «uscito dalla porta». Si sta ora cercando di verificare se tale SMS sia stato inviato dopo i fatti, oppure - come sostiene la donna - diverse settimane prima in seguito a un gioco erotico su Skype.

Inoltre sono stati analizzati anche alcuni messaggi dalla seconda accusatrice, inviati dopo la data dei fatti. Essi contengono proposte di tipo sessuale, ma anche accuse di violenza e manipolazione.

Lo scorso aprile una denuncia penale per violenza carnale è stata presentata contro Ramadan anche a Ginevra da parte di una donna svizzera convertita all'islam. L'accusa è sfociata in un'istruttoria penale nei confronti dell'islamologo per stupro e coazione sessuale. Un'altra denuncia, per aggressione sessuale, è stata presentata negli Stati Uniti.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE