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SVIZZERA«I processi agli jihadisti elvetici vanno svolti all'estero»

19.02.19 - 15:49
La consigliera federale Karin Keller-Sutter intende in questo modo garantire la sicurezza dei cittadini nella Confederazione: «Che vengano giudicati direttamente sul posto»
Keystone
«I processi agli jihadisti elvetici vanno svolti all'estero»
La consigliera federale Karin Keller-Sutter intende in questo modo garantire la sicurezza dei cittadini nella Confederazione: «Che vengano giudicati direttamente sul posto»

BERNA - I processi nei confronti di jihadisti elvetici di ritorno in Svizzera dovrebbero essere effettuati direttamente in Medio Oriente, in modo da garantire la sicurezza dei cittadini nella Confederazione. È l'opinione espressa dalla consigliera federale Karin Keller-Sutter alla radio romanda RTS.

La ministra di giustizia e polizia preferisce avere un atteggiamento prudente per quel che riguarda il rientro di jihadisti. Sono casi che pongono problematiche complesse, ha affermato. La priorità va data alla popolazione svizzera. Bisogna domandarsi se si vogliono correre rischi per persone che sono espatriate volontariamente per combattere in Iraq e in Siria.

«Preferirei che venissero giudicate direttamente sul posto», ha continuato la consigliera federale. Ma è più facile a dirsi che a farsi, poiché queste persone sono in zone di guerra e non sono semplici da trovare.

I cittadini elvetici non possono ad ogni modo essere messi in pericolo andando a cercare queste persone in luoghi in cui sono andati spontaneamente. E anche se si dovesse fare, riuscendo a trovarli, un processo sul posto non sarebbe poi così semplice. Tribunali svizzeri si troverebbero infatti a dover valutare cosa è successo ad esempio un Siria.

A scatenare le discussioni sul tema sono state le dichiarazioni del presidente americano Donald Trump, che ha invitato i Paesi europei a riprendersi i propri combattenti dell'Isis. L'alternativa, ha continuato Trump, è quella di «rilasciarli», con il rischio che si riversino sul continente europeo.

L'invito del presidente americano a riprendersi e processare i foreign fighters è legato al fatto che il «Califfato è pronto a cadere. Noi abbiamo fatto molto e speso molto, ora tocca ad altri fare il lavoro che sanno fare. Ci stiamo ritirando dopo una vittoria al 100% sul Califfato».

Dal 2001, secondo informazioni del Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC), 98 jihadisti sono partiti dalla Svizzera principalmente verso Siria e Iraq. In totale sono morte 33 persone (27 conferme ufficiali) e 16 (13 conferme ufficiali) sono rientrare.

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COMMENTI
 

F.Netri 5 anni fa su tio
Hanno votato la loro vita all'islam più becero e sanguinario e ora, visto che hanno perso l'ennesima guerra, vogliono farsi processare dai crociati??

briciola68 5 anni fa su tio
Stai scherzando, vero?...

briciola68 5 anni fa su tio
Risposta a briciola68
Rivolto a il saggiatore

Monello 5 anni fa su tio
karin mi piaci !! non ti conosco ancora ...ma mi sembra che tu sia fornita di attributi !¨ Ricordate che questi non sono soldati...ma una banda di assassini che vengano giudicati sul posto ....sicuramente da noi creerebbero dei costi mostruosi ...che non meritano !! Che restino dove hanno assassinato senza pietà !

il saggiatore 5 anni fa su tio
Ma la consigliera federale è consapevole che gli Stati in cui dovrebbero essere processati i foreign fighters svizzeri (Siria, Iraq, Iran, Arabia Saudita; unica eccezione: Turchia) prevedono la pena di morte? Non so se considerazioni di ordine pubblico possano prevalere sul rischio, per un cittadino svizzero, di essere giustiziato...

MIM 5 anni fa su tio
Risposta a il saggiatore
Sono assassini, hanno fatto la loro scelta

Danny50 5 anni fa su tio
Risposta a il saggiatore
Ma che cittadino svizzero ! Questi sono al 99% arabi che hanno ricevuto in regalo il passaporto CH perché lo diamo senza freni a cani e porci. Se vengono processati nei loro paesi dove vige la pena di morte non significa che ce l’avranno, a meno che siano riconosciuti come criminali di guerra.

Tato50 5 anni fa su tio
Risposta a il saggiatore
Che facciano la stessa fine di chi è stato vittima di questi "svizzeri".

Esse 5 anni fa su tio
Risposta a il saggiatore
...e se sei una ragazza svizzera ...convertita o semplicemente scesa col suo tipo? ....pena di morte in Iraq? ...e se sei suo figlio nato il? Svizzero... che diritti hai ? (nb che potresti essere figlio di una Frey a suo tempo sedicenne scesa infatuata o convertita col nuovo boy ....e magari tuo padre biologico è un Meier di Ramiswill). Situazione, come altre, improbabile ma comunque possibile.. Facile fare i fighi "azzi loro" ...ma quando le decisioni che prendi devono stare in piedi per tutti la storia non è cosi semplice...

pulp 5 anni fa su tio
Risposta a il saggiatore
Mettiamola diversamente.... se uno svizzero si recasse in corea del nord e decidesse di sputare sulla foto di kim yong un, cosa questa che prevede fino alla pena di morte, tu pensi che i coreani ce lo ritornerebbero per essere processato da noi, per oltraggio con 6 mesi e la condizionale e 24 aliquote da 10 franchi? Perché il problema è che quando si va all'estero, bisogna rispettare le regole di quel paese e fino a prova contraria, l'assassinio e il terrorismo sono reati dovunque. Se proprio vengono in Svizzera, perlomeno che vengano messi in galera e ne venga buttata via la chiave. La scelta l'hanno fatta loro quando si sono arruolati.

MIM 5 anni fa su tio
Risposta a Esse
Stiamo parlando di personaggi ben precisi; non avanzare ipotesi che non sono vere. Queste persone hanno liberamente scelto di andare a combattere la guerra santa con l'Isis; avranno verosimilmente decapitato persone (cristiani) o assistito applaudendo. Non vedo come potrebbero essere giudicate in CH!

Esse 5 anni fa su tio
Risposta a MIM
manco a farlo apposta... Digita su Google ; "La jihadista inglese diventa mamma" la sua storia (o meglio ...la storia di suo figlio ) si scosta poco da quanto ipotizzato sopra...

jena 5 anni fa su tio
specie in quei paesi dove rischiano "il non ritorno in patria"...
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