Alcuni studenti friburghesi hanno condiviso una petizione per vietare i viaggi in aereo in favore del clima
FRIBURGO - Sulla scia del recente movimento pro-clima, un migliaio di studenti friburghesi si è mobilitato. Le vie di Friburgo si sono tinte di utopistici buoni propositi: ridurre l’impatto ambientale e difendere il clima dall’essere umano con le sue azioni efferate.
Questa, come numerose altre manifestazioni del medesimo stampo, sono state oggetto di mormorii. Infatti, il giorno designato per il corteo è spesso venerdì. E ciò viene additato come un’ennesima blanda scusa per marinare la scuola. Ma così non è stato, e la determinazione a scendere in campo per fare concretamente qualcosa ha avuto la meglio.
«Riduci il nostro impatto sul clima: proibisci gli aerei durante i viaggi di studio». Questo il titolo di una petizione comparsa nei giorni successivi la manifestazione nelle poste elettroniche degli studenti di tre istituti scolastici della città romanda. Diretta e concisa.
L’iniziativa, firmata da cinque studenti, spiega che rinunciare all’aereo per i viaggi di studio non sconvolgerebbe nulla, dal momento che si potrebbe fare uso del treno. Le limitazioni sono ovvie, ma su questo punto la lettera fa una precisazione non di poco conto: «L’aereo ci permette di andare più lontano del treno, ma il suo costo ecologico è molto più elevato. Devi porti le giuste domande, qual è lo scopo di andare molto lontano? Dobbiamo percorrere migliaia di chilometri per fare in modo che un viaggio di studio abbia successo?». In effetti, la pungente retorica stuzzica la convinzione che per una buona gita scolastica sia imprescindibile una meta distante. Dal prossimo anno scolastico scopriremo se la petizione ha avuto successo.
Gli studenti friburghesi sono volenterosi di dare il buon esempio. L'idea di fondo è dimostrare ai leader e agli svizzeri che, con queste piccole azioni, i giovani d’oggi sono determinati a reagire al problema del clima.