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VAUDLa legge contro l'accattonaggio finisce a Strasburgo

01.02.19 - 14:28
Un collettivo di mendicanti e personalità varie ha deciso di ricorrere alla Corte europea dei Diritti dell'Uomo per ribaltare la decisione del Tribunale federale
Keystone
La legge contro l'accattonaggio finisce a Strasburgo
Un collettivo di mendicanti e personalità varie ha deciso di ricorrere alla Corte europea dei Diritti dell'Uomo per ribaltare la decisione del Tribunale federale

LOSANNA - Contro la sentenza dell'ottobre 2018 del Tribunale federale (TF) che confermava il divieto totale di accattonaggio introdotto nel canton Vaud, verrà inoltrato ricorso alla Corte europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo (CEDU). Il ricorso sarà interposto a fine marzo-inizio aprile da un collettivo di mendicanti e personalità varie.

«A nostro parere, il divieto totale di accattonaggio viola numerose libertà fondamentali: libertà personale, economica e di espressione garantite dalla Costituzione federale e dalla CEDU», ha dichiarato a Keystone-Ats Xavier Rubli, legale dei ricorrenti.

La normativa in questione, secondo l'avvocato, viola anche il divieto di non discriminazione, dal momento che essa prende di mira i mendicanti di etnia rom: alla sua origine vi sono quindi sentimenti xenofobi.

Tra le persone che ricorreranno figurano otto accattoni, rom e non rom, e alcune personalità, tra cui l'ex consigliere agli Stati vodese Luc Recordon (Verdi). Si tratta dello stesso gruppo che si era rivolto al TF per far annullare la legge adottata dal parlamento cantonale nel 2016. Dopo aver concesso l'effetto sospensivo, i supremi giudici avevano respinto il ricorso all'inizio di ottobre. La normativa è così entrata in vigore il mese seguente.

Nella sua decisione, il TF sottolineava che il divieto di chiedere l'elemosina è compatibile sia con la Costituzione federale sia con la Convenzione europea dei diritti dell'uomo.

Secondo i giudici, l'interdizione protegge coloro che sono costretti a mendicare da bande organizzate. Inoltre contribuisce a preservare ordine pubblico, tranquillità e sicurezza.

La sentenza rilevava poi che il divieto imposto dal Cantone non rappresenta una discriminazione indiretta dei rom, dato che si rivolge contro tutti gli accattoni e non contro una comunità specifica.

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COMMENTI
 

moma 5 anni fa su tio
E che dire di quella mamma ROM della zona di Torino che ha abbandonato per strada il figliolo di 8 anni, che dire. Questi sono i veri mendicanti che vanno aiutati e non quelli organizzati in clan che ci troviamo ai super mercati.

vulpus 5 anni fa su tio
Un collettivo di mendicanti.................... Mi sembra già tutto un programma .

Nmemo 5 anni fa su tio
Mendicanti per strada non fanno parte più della cultura Svizzera. Debellato il "mendicare", si sono introdotti servizi di assistenza che sopperiscono alle situazioni di bisogno. Ostentare disagio per strada talvolta è una truffa, orchestrata da disonesti, che per strada non vanno. La sovranità Svizzera è stata svenduta anche per questi scenari che non dovrebbero più sussistere?

sedelin 5 anni fa su tio
non mi fa piacere vedere accattoni in giro, NON per sostenere i post scadenti qui sotto, ma perché la miseria altrui mi rende triste. mi auguro che i mendicanti possano trovare uno stile di vita dignitoso.

Tato50 5 anni fa su tio
Risposta a sedelin
A volte, purtroppo, è una loro scelta di vita e non si riesce a convincerli ad accettare un aiuto. Triste ma è così!

Zarco 5 anni fa su tio
Poi , questi sono i primi che li scansano!!!!!ridicoli

Monello 5 anni fa su tio
gigetto pienamente ragione ...

GIGETTO 5 anni fa su tio
Saranno i soliti $inistroidi Ro$$i aiutati da qualche avvocato con il doppio passaporto a mettere in atto questa ca...ta!! Povera Svizzera....

limortaccituoi 5 anni fa su tio
Risposta a GIGETTO
Lei ha studiato alla scuola di giornalismo di Indro Mondanelli, vero?

Um999 5 anni fa su tio
Si è alla follia pura.

MIM 5 anni fa su tio
E chi paga? l'organizzazione che incassa i soldi dell'accattonaggio?
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