Cerca e trova immobili

SVIZZERABerna vuole rendere il ritorno in Kosovo più attrattivo

27.01.19 - 21:09
La Confederazione ha investito 158mila franchi per otto documentari che illustrano i successi di cittadini kosovari che tornano a vivere nel loro Paese. Ma il progetto non piace a tutti
Keystone
Berna vuole rendere il ritorno in Kosovo più attrattivo
La Confederazione ha investito 158mila franchi per otto documentari che illustrano i successi di cittadini kosovari che tornano a vivere nel loro Paese. Ma il progetto non piace a tutti

BERNA - Circa 200.000 cittadini kosovari vivono attualmente in Svizzera. Arrivati negli anni '90 per fuggire dalla guerra, sono diventati parte integrante della popolazione svizzera, tanto che molti di loro hanno ottenuto, nel corso degli anni, il passaporto rossocrociato.

Secondo il "SonntagsBlick", la Confederazione sta ora cercando di motivarli a ritornare a casa. Il domenicale rivela in effetti che la Segreteria di Stato per la migrazione (SEM) sta finanziando un progetto di film della piattaforma svizzero-albanese albinfo.ch, che ha quale obbiettivo quello di rendere il ritorno dei cittadini kosovari residenti in Svizzera il più attrattivo possibile.

«Far emergere gli aspetti positivi» - Berna ha contribuito con 158'000 franchi alla produzione di otto documentari che illustrano i successi dei kosovari tornati a vivere nel loro Paese. Saranno trasmessi su un canale della televisione pubblica kosovara. «I film devono mostrare gli aspetti positivi di un ritorno a casa», ha detto il SEM al giornale.

Il "SonntagsBlick" critica tuttavia il fatto che le clip non affrontino la realtà del Kosovo, vale a dire una corruzione che paralizza il Paese e la disoccupazione che colpisce un terzo della popolazione. La SEM, invece, si difende e assicura che lo scopo principale del progetto non è quello di incoraggiare i kosovari a lasciare la Svizzera, ma di mostrare il potenziale del Paese balcanico, ricordando che un futuro è possibile anche lì.

Un interesse «discutibile» - Muriel Trummer di Amnesty International è scettica. Le persone che non hanno un passaporto svizzero e che tornano a vivere nel loro Paese d'origine rischiano di perdere il loro permesso di soggiorno se non dovessero riuscire a costruirsi una nuova vita in Kosovo. Un ritorno in Svizzera sarebbe infatti quindi impossibile. 

Peter Meier dell'Organizzazione svizzera d'aiuto ai rifugiati si spinge oltre. Per lui, l'interesse di tali progetti è molto discutibile. «Non ci sono prove che questi abbiano un'influenza sulla migrazione». Secondo lui, sarebbe più utile investire questo denaro in progetti per migliorare a lungo termine le condizioni sul posto.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE