Stando a Public Eye i colossi del tabacco, in Svizzera realizzano delle sigarette con più nicotina (e più assuefacenti) per l'esportazione
LOSANNA - Sigarette made in Switzerland, prodotte sul suolo confederato e rivendute all'estero – soprattutto in Africa – con contenuti di nicotina, particelle e monossido di carbonio «molto più elevati rispetto a quelle rivendute sul mercato interno».
A svelare questa realtà poco nota un recente reportage di Public Eye che parla di 2'900 tonnellate di tabacco esportate nel 2017 per un giro d'affari di 561 milioni nel 2016. Di poco inferiore, insomma, ai più tradizionali formaggio (578 milioni) e cioccolato (785 milioni). A produrre le sigarette multinazionali con sede in Svizzera.
Illegale? No, perché non si tratta di Ue. Poco etico? Probabilmente, considerando che le suddette non solo causano più assuefazione ma sono anche più dannose per la salute. «La provenienza elvetica, ben evidente sulla confezione, viene ritenuta dai fumatori locali una sorta di garanzia di qualità e di sicurezza, quando invece è vero il contrario», spiega Public Eye.
Un mercato, quello del continente africano, che fa gola ai colossi del tabacco perché devono compensare la perdita di clienti nel Vecchio continente. Anche in Svizzera, infatti, negli ultimi 20 anni i tabagisti sono calati del 38%.