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GINEVRA«Ho rischiato di perdere il dito», e ora chiede i danni a Swiss

14.01.19 - 18:33
Un uomo sostiene di essere stato morso da un ragno a bordo di un volo tra Ginevra e New York. La compagnia però non vuole saperne
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«Ho rischiato di perdere il dito», e ora chiede i danni a Swiss
Un uomo sostiene di essere stato morso da un ragno a bordo di un volo tra Ginevra e New York. La compagnia però non vuole saperne

GINEVRA - Una fifa blu, tre giorni in ospedale e una fattura da 53mila dollari. Un soggiorno da incubo quello trascorso negli Stati Uniti lo scorso settembre da un ginevrino. Morso ad un dito da un ragno, l’uomo ha infatti rischiato l’amputazione, evitandola solo grazie ad una massiccia terapia a base di antibiotici. Uno spavento al quale si somma però la rabbia: l’aracnide lo avrebbe infatti preso di mira sul volo tra Ginevra e New York. Swiss però non vuole sentire ragioni.

Secondo la compagnia, in caso di infortunio durante un volo i passeggeri devono subito segnalarlo al personale presente in cabina, affinché venga stilato un rapporto. «Non essendoci alcun rapporto e quindi nessuna prova che il ragno si trovasse effettivamente a bordo», Swiss non prevede alcun risarcimento, come sottolineato dal portavoce Meike Fuhlrott. Una situazione «assurda» secondo il ginevrino, che racconta come quando ha lasciato l’aereo aveva «solamente male al dito» senza però conoscerne la ragione. Motivo per cui non ha avvisato il personale: «Sarebbe stato ridicolo».

Solo una volta in ospedale l’uomo ha scoperto di essere stato morso da un ragno e ha quindi deciso di scrivere alla compagnia, segnalando il caso al personale in cabina in occasione del volo di ritorno, cinque giorni dopo l’incidente. «Ho avvisato per metterli in guardia, per gli altri passeggeri».

La risposta è arrivata solamente nel mese di novembre. Swiss ha assicurato di non aver rinvenuto alcun aracnide all’interno del velivolo, sottolineando inoltre come «di recente non si siano verificati casi simili». Il ginevrino però non ci sta e promette di passare all'attacco: «Se fossero stati più flessibili non avrei fatto nulla. Ma non si sono nemmeno scusati. E ora voglio che si facciano carico delle mie spese».

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