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SVIZZERAAssistenza: «Nuovi tagli sono ingiustificabili»

08.01.19 - 11:50
I risultati di un'indagine della COSAS rilanciano l'allarme: «Ulteriori diminuzioni renderebbero ancora più difficoltosa la copertura dei costi di consumo quotidiani»
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Assistenza: «Nuovi tagli sono ingiustificabili»
I risultati di un'indagine della COSAS rilanciano l'allarme: «Ulteriori diminuzioni renderebbero ancora più difficoltosa la copertura dei costi di consumo quotidiani»

BERNA - Il forfait per il mantenimento attribuito alle persone in assistenza sociale è già inferiore alle spese per i bisogni vitali e nuove riduzioni, discusse in alcuni Cantoni, comprometterebbero la copertura del minimo esistenziale. È questa la posizione della Conferenza svizzera delle istituzioni dell'azione sociale (COSAS), che ha divulgato oggi i risultati di un'analisi sull'argomento.

L'attuale forfait ammonta a 986 franchi per una persona sola, meno del budget minimo riconosciuto a chi riceve prestazioni complementari AVS/AI, che si eleva a 1621 franchi, si legge in un comunicato. È anche inferiore alle spese di base - 1082 franchi - stabilite statisticamente per le economie domestiche svizzere con il reddito più basso.

La COSAS, che elabora insieme ai Cantoni le norme per determinare tale forfait, ha fatto esaminare le conseguenze di eventuali tagli dal BASS, un ufficio specializzato in studi della politica del lavoro e sociale. L'indagine conclude che i 986 franchi mensili stanziati al momento - che diventano 1509 per una famiglia di due persone e 1834 per una di tre - sono a malapena sufficienti.

Le diminuzioni ventilate in diversi Cantoni renderebbero dunque ancora più difficoltosa la copertura dei costi di consumo quotidiani da parte delle persone povere, che si troverebbero con l'acqua alla gola. A Berna, una revisione di legge adottata dal parlamento prevede risparmi tra l'8 e il 30%. Una votazione sul tema è prevista in maggio.

Ad Argovia, il legislativo ha accettato due postulati che contemplano tagli del 30%, la stessa percentuale a cui si accenna in una mozione approvata dai parlamentari di Basilea Campagna. "Nuovi risparmi sono ingiustificabili e irresponsabili", denuncia Felix Wolffers, co-presidente della COSAS, citato nella nota.

Per esempio, in caso di riduzione dell'8%, una famiglia di quattro persone disporrebbe di circa 7 franchi per acquistare cibo, bevande e tabacco e di circa 5 franchi se il calo fosse del 30%. Secondo l'associazione, le decisioni politiche in favore di un abbassamento del forfait di mantenimento, che oggi è in gran parte armonizzato a livello nazionale, sono state prese senza un'analisi professionale né un esame delle ripercussioni sulle persone interessate.

Un buon numero di oneri che devono essere finanziati tramite questo forfait non possono essere influenzati dai comportamenti personali, come le spese legate all'elettricità, al telefono e alla TV. Perciò i tagli graverebbero in modo sproporzionato sul restante budget da destinare a cibo e vestiti. "Le prime vittime sarebbero i bambini, che rappresentano il 30% dei beneficiari dell'aiuto sociale", rileva Therese Frösch, altra co-presidente della COSAS. "Equilibrare le prestazioni sociali è nell'interesse dei Cantoni: ciò impedisce che i problemi si trasferiscano da uno all'altro", fa notare da parte sua la consigliera di Stato vallesana Esther Waeber-Kalbermatten.

Lo studio evidenzia inoltre che i costi dei trasporti pubblici sono stati nettamente sottovalutati. Un altro fattore che, lamenta l'associazione, mostra come non vi siano assolutamente margini di manovra per ulteriori risparmi.

Dopo la pubblicazione dell'indagine anche Caritas si è unita al grido d'allarme. Il fabbisogno di base attuale, ancorato nelle direttive COSAS, è già troppo basso per garantire il minimo esistenziale: i Cantoni devono rinunciare a introdurre nuove misure che sfavoriscono le persone indigenti, scrive in una nota odierna l'organizzazione.

Caritas, che definisce i risultati dello studio "allarmanti", esorta al contrario la Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali delle opere sociali (CDOS) ad aumentare l'aiuto sociale e a investire maggiormente nell'accompagnamento e nella formazione dei beneficiari delle prestazioni. I 986 franchi versati non sono abbastanza per coprire le necessità quotidiane a lungo termine, né offrono alcun potenziale di risparmio.

Nel comunicato, Caritas invita Cantoni e comuni ad assumersi le proprie responsabilità e a garantire alla fascia di popolazione meno abbiente il diritto di ricevere degno aiuto, assistenza e mezzi indispensabili. Ulteriori tagli del fabbisogno sarebbero una violazione della Costituzione, accusa l'associazione.

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