L'Unione Europea propone di mantenere il riconoscimento per altri sei mesi. Il dossier rimane tuttavia vincolato all'accordo quadro
BRUXELLES - Il riconoscimento da parte dell'equivalenza borsistica svizzera prolungato di sei mesi, fino alla fine del prossimo giugno. La proposta è stata annunciato questa mattina a Bruxelles dal commissario europeo Johannes Hahn, precisando che il dossier rimane in ogni caso vincolato al raggiungimento di un accordo quadro tra la Confederazione e l’UE.
«Una proroga temporanea dell'equivalenza fornirebbe alla Svizzera il tempo necessario per finalizzare la consultazione interna sull'accordo quadro istituzionale» afferma in un comunicato Valdis Dombrovskis, commissario europeo per la stabilità finanziaria, i servizi finanziari e il mercato unico dei capitali.
La misura metterà in grado le imprese e i mercati di continuare a svolgere le loro attività regolarmente e senza perturbazioni. «Vogliamo che le imprese europee possano continuare a negoziare strumenti di capitale svizzeri sia nell'UE che nelle sedi di negoziazione svizzere. Mercati azionari aperti e concorrenziali sono vitali per un'economia sana e forniscono fonti di reddito affidabili agli investitori in strumenti di capitale», ha precisato Dombrovskis.
Nel mese di dicembre del 2017 - lo ricordiamo - il riconoscimento era stato limitato ad un periodo di 12 mesi, in scadenza il prossimo 31 dicembre.
Il DFF vuole l'equivalenza indeterminata - Il Dipartimento federale delle finanze (DFF) prende atto della decisione dell'Unione europea, ma continua comunque ad aspettarsi un'equivalenza senza limiti temporali, «poiché nella pratica tutte le condizioni necessarie sono rispettate», ha dichiarato all'agenzia Keystone-ATS un portavoce del DFF.
Il consigliere federale Ueli Maurer la settimana scorsa ha affermato che un prolungamento di solo mezzo anno avrebbe sollevato domande e sarebbe stato di difficile comprensione. Dal punto di vista del governo l'accordo quadro e l'equivalenza borsistica non vanno legati.
Reazioni arrivano anche dal mondo dei mercati, con SIX, la società che gestisce la Borsa svizzera, che valuta un'equivalenza a tempo indeterminato come prioritaria. Il portavoce Julian Chan non ha però voluto commentare nel dettaglio la decisione presa dall'Ue.
L'equivalenza è importante poiché stabilisce la certezza del diritto, garantendo inoltre trasparenza. SIX accoglie comunque positivamente le misure di protezione del Consiglio federale.